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Israele-Turchia e Iran, è la «guerra» dei cieli

• da Avvenire del 6 luglio 2010

di Francesca Bertoldi

Teheran ha annunciato che Germania, Gran Bretagna ed Emirati Arabi Uniti gli stanno rifiutando le forniture di carburante per gli aerei passeggeri dopo le sanzioni decise unilateralmente dagli Stati Uniti contro la Repubblica islamica. La denuncia è arrivata con un lancio dell'agenzia semi governativa Isna. «Dalla scorsa settimana, ai nostri aerei viene rifiutato il carburante negli aeroporti di Gran Bretagna, Germania ed Eu per via delle sanzioni imposte dall'America», ha detto all'agenzia Isn a Mehdi Aliyari, segretario dell'Unione linee aeree iraniane. Un deputato della Commissione Esteri del Parlamento iraniano, Kazem Jalili, ha alzato i toni sostenendo che rifiutare il rifornimento ai velivoli civili è «un atto contrario ai diritti umani e alle convenzioni internazionali». Mentre il suo collega Heshmatollah secondo quanto riportato dall'Isna, ha detto che il suo Paese reagirà: «L'Iran farà lo stesso a navi e aerei di quei Paesi che ci causano problemi». Ma l'affondo non solo nonha colto di sprovvista i governi accusati, ma anche i vertici della stessa Iran Air. Il capo della compagnia aerea in Germania Mohammad Reza Rajabi ieri sera ha detto: «Non abbiamo avuto alcun problema». Quindi ha spiegato che «ieri abbiamo volato, così come abbiamo fatto oggi e faremo domani». Pronta la risposta dai governi »nel mirino» alle accuse di Teheran. Una portavoce della della Abu Dhabi Airports (Adac) ha confermato che la società sta continuando a rifornire gli aerei passeggeri iraniani. «Abbiamo contatti con voli passeggeri iraniani e continuiamo a consentire il rifornimento». Un portavoce del ministero dei Trasporti tedesco ha detto che non «c'è alcuni divieto a rifornire gli aerei iraniani in base alle sanzioni dell'Ue o dell'Onu, e che un eventuale stop futuro in tal senso non è prevedibile». Contrariamente a quanto affermato da Teheran non sono i governi tedesco, britannico ed emirati no, in ossequio a "diktat" Usa, ad aver sospeso i rifornimenti di carburante agli aerei di linea iraniani. Come ha chiarito l'Aviazione civile di Londra, sono le singole società petrolifere, che servono gli aeroporti, a decidere se rispettare o meno le sanzioni unilaterali approvate dagli Stati Uniti. La misura punitiva, infatti, vieta l'accesso al mercato americano alle compagnie che vendono a Teheran più di 5 milioni di dollari di prodotti raffinati l'anno. Barack Obama giovedì scorso ha reso effettive sanzioni che mirano a comprimere le importazioni di carburante di Teheran.



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