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Vetrofemminismo quotidiano

• da l'Avanti! del 7 luglio 2010

di Y. Berardi

A distanza di quarant’anni, non si sa più in che lingua urlarlo: addio!". Dalle colonne dell’ “American Thinkerâ€, Bruce Walker definisce il femminismo come "la parte più oscura della sinistra" e le sue militanti come "Nuove Donne delle Pulizie" che stanno a guardare mentre donne come Sarah Palin, Nikki Haley e Angela MeGlowan guidano verso un futuro più felice perché non hanno bisogno di un patriarcato nebuloso per guadagnare un posto al tavolo del dibattito. Come ricorda un commento de ‘Il Giornale’ nello stesso giorno, "la distinzione di genere sessuale e ormai ridicola, l’unica differenza è rimasta solo quella lì, che tutti conosciamo". Mentre il mondo denuncia il premio Pulitzer, Kathleen Parker, per aver osservato che Obama è "il primo premier donna in America’, la maggior parte della stampa italiana ribadisce che il nostro non è un mondo per donne. A cominciare da "la Repubblica", che promuovendo "il femminismo ai tempi della rete" e la community "Donne pensanti" sostiene che un obiettivo che suona così - "Siamo persone che non accettano più in silenzio quello che sta accadendo nei confronti delle donne" sia per nulla qualunquista. "Il sito - continua Gaia Scorza Barcellona dalle colonne del giornale di Ezio Mauro - invita a intervenire per reagire alla degenerazione antropologica che vede la donna soccombere in silenzio a modelli di una società dalle Pari Opportunità solo apparenti". E conclude: "Per convincersi basta cliccare alla voce ‘Uso del corpo’", citando ad esempio la "discutibile pubblicità" scelta dell’Apt di Massa-Carrara, rea di aver scelto un fondoschiena femminile per promuovere le sue bellezze turistiche. Finiamo con "l’Unità" che sfiora il ridicolo. Silvia Ballestra finge di fare un’analisi psicologica del doppio omicidio che in questi giorni ha sconcertato la provincia di Cremona, si lascia prendere la mano e trova la causa del gesto di uno psicopatico nella "condizione socioculturale, e dunque politica, di un intero Paese". E prosegue non contenta: "La mercificazione continua del corpo della donna è talmente martellante e presente da non poter più essere negata o liquidata con argomentazioni leggere da commedia all’italiana" svelando la sua identità a chi non l’avesse ancora riconosciuta: la giornalista è tra le firme di un articolo sui temi del rapporto tra sessualità e potere, che un anno fa le è valso una querela del presidente del Consiglio, e autrice di un libro che racconta il movimento femminile "Usciamo dal silenzio". È vero che l’editoria è in crisi e gli italiani non leggono, ma farsi pubblicità cavalcando cronache di omicidi efferati, è veramente troppo!



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