Nel suo primo Investor Day nel Paese, sei anni dopo il primo, storico sbarco a San Pietroburgo, l’Enel rilancia la sua campagna di Russia, in «uno dei mercati energetici più promettenti al mondo», come ha sottolineato a Mosca l’ad Fulvio Conti illustrando a circa sessanta investitori e analisti internazionali il bilancio e, soprattutto, gli obiettivi del gruppo: agli attuali 3,3 miliardi di euro di investimenti se ne aggiungerà un altro entro il 2014, quando 1’ebitda arriverà quasi a quintuplicarsi raggiungendo i 1.099 milioni di euro. Nel frattempo Enel pensa al nucleare, in particolare con una centrale nell’enclave russa di Kaliningrad, nell’idroelettrico, e nelle energie rinnovabili, arricchendo così il suo mix tecnologico. Già entro la fine dell’anno - ha annunciato Conti - entreranno in servizio i due nuovi cicli combinati da 410 megawatt ciascuno della società di generazione Ogk-5, di cui Enel detiene il 56,39%. L’obiettivo annunciato è aumentare la capacità installata da 8.200 a 8.800 megawatt, coprendo per 35 anni il 50% della domanda di gas di Ogk-5 con il metano che verrà prodotto a partire da fine 2011 nei giacimenti siberiani di Severenergia, la joint venture tra Gazprom (51%), Eni (29,4%) ed Enel (19,6%). Nel2009 Ogk-5 (4 centrali, di cui tre a gas e una a carbone), che alla Borsa di Mosca capitalizza 2,3 miliardi di euro, ha prodotto 39 terawattora, più della metà di quanto prodotto dalle centrali Enel in Italia. Nella vendita di energia Enel opera con Rusenergosbyt (49,5%), il più grande fornitore di elettricità nel Paese e primo operatore indipendente nel mercato dell’ elettricità , con una quota del 3,6%. Oggi serve 200 mila clienti in 54 regioni del Paese, e in tre anni ha raddoppiato le vendite, dai 19 twh del 2006 ai 40 twh del 2009. «Non abbiamo mai guardato alla Russia come un fornitore di materie prime da esportare. Per noi si tratta di un’area chiave con ottime prospettive a lungo termine», ha osservato Conti. Davanti alla platea di investitori, infine, l’ad ha annunciato che 1’Ebitda del gruppo nel 2010 supererà le precedenti stime, che lo indicavano a 16 miliardi di euro. E ha confermato la previsione di quotare circa il 30% della controllata Green Power (energie rinnovabili) a ottobre, escludendo che la discussione in corso sui certificati verdi possa influenzare i tempi dell’operazione.