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Bersani in mezzo alla protesta, prima lo fischiano poi gli applausi. Ed è ancora polemica sul Tg1

• da da Il Mattinoonline del 8 luglio 2010

di Nino Bertoloni Meli

Hanno bloccato le strade attorno a palazzo Chigi, hanno srotolato striscioni e cartelli, lanciato slogan, marciato, inveito, fischiato, applaudito. Ma quando i cinquemila aquilani della protesta si sono avviati verso palazzo Grazioli residenza istituzionale privata del premier, è finita a mazzate. A farne le spese il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, e il suo amico di sempre Giovanni Lolli, i Castore e Polluce dell'Aquila, «ma sì, un paio di manganellate sulle spalle, mi han fatto tornare giovane, ogni mazzata dieci anni di meno», raccontava Lolli alla Camera, che poi incrociava Maurizio Scelti del Pdl e la rissa proseguiva sia pure solo verbale. «Malmenati dalle forze dell'ordine e vilipesi dal governo», si lamentava a sua volta Cialente che ha rimediato un paio di spintoni e di pestate sui piedi. «Dobbiamo organizzare la rivolta sociale», gridava Antonio Di Pietro, che per un po' prende le redini del corteo, acchiappa ivi megafono e protesta col questore per lo spiegamento di forze, ma ce n'è anche per lui, «Di Pietro, dove sei stato fino adesso, ti fai vedere ora che ci sono le tv» gli gridano alcuni ragazzi. Sfilano deputati e senatori di opposizione in mezzo alla gente del terremoto, escono dai palazzi e si fanno vedere tra la gente, ma non sempre è tripudio. Ne sa qualcosa Marco Pannella, abruzzese doc, che prende la parola proprio sotto palazzo Chigi, attacca il governo, ma poi si mette a discettare di Afghanistan e finisce in un coro di «uuhh, uuhh», lui non si dà per vinto, invita «i compagni del Pd» a fare il proprio dovere, a opporsi, a esserci e arriva la seconda raffica di «uuuhhh», Giacinto Pannella dello Marco non demorde, tiene saldamente in mano il microfono che cercano di strappargli, «ma chi cavolo sei, ma che vuoi», esce forte dall'altoparlante. Va un po' meglio a Pier Luigi Bersani i terremotati lo ascoltano, fischi si mischiano agli applausi, questi ultimi alla fine prevalgono, ma che fatica convincere la piazza che il Pd, l'opposizione la fa sul serio e senza sconti, «svegliatevi», «datevi una mossa», urlano i più agitati come fossero nel film della Guzzanti. Al Senato, la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro assieme a Udc e Idi, telefona al governo per chiedere modifiche alla manovra a favore dell'Aquila, «che almeno non debbano pagare le tasse». «Valuteremo», si sono sentiti gelidamente rispondere. A completare l'opera, polemica del Pd con il Tg1 "colpevole" di aver detto «fischiato Bersani», «e che, adesso la notizia sono i due fischi al segretario del Pd», chiosava Lolli. Con Vincenzo Vita che in via l'ennesima protesta ad personam contro Minzolini.



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