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Duemila in piazza La protesta dei disabili arriva a Palazzo Chigi

• da L'Unità del 8 luglio 2010

di La. Ma.

Un applauso liberatorio si è levato in piazza Montecitorio all'annuncio che gli emendamenti alla manovra che interessano i disabili sono scomparsi dal testo. «Un risultato storico», dicono i presidenti di Fand e Fish (le due federazioni di categoria), Giovanni Pagano e Pietro Barberi, che insieme alla Cgil hanno organizzato la manifestazione contro gli emendamenti. Hanno sfidato il caldo opprimente, sulla sedia a rotelle o accompagnati dai familiari; in 2mila hanno voluto far sentire forte la loro indignazione per i tagli all'assistenza e ai servizi sociali imposti dalla manovra. L'imputato principale, sui cartelli e sugli striscioni esposti, è Tremonti, «debole con i forti e forte con i deboli» come si legge sulle t-shirt indossate dai disabili e dagli invalidi. Almeno per loro, una buona notizia: l'abrogazione dell'innalzamento della percentuale di invalidità necessaria (all'85%) per l'assegno. Si torna così al 74%. «E un risultato di portata storica - dicono Pagano e Barbieri - Una vittoria che è costata molto in termini di impegno, di risorse e di energie che avremmo preferito dedicare ad azioni propositive anziché di difesa. Rimane una fortissima preoccupazione per i tagli alle politiche sociali delle Regioni». Il Pd definisce «una vittoria della civiltà» la retromarcia del governo. «Almeno una delle tante vergogne è stata rimossa», dice il responsabile Welfare Beppe Fioroni. E Dario Franceschini, intanto, ha chiesto a Tremonti di rispondere oggi in aula ad una interpellanza di Maria Antonietta Coscioni circa i ritardi nell'approvazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea), per cui l'onorevole è in sciopero della fame da giorni.



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