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L'avvio del nucleare slitta al 2011

• da MF - Milano Finanza del 9 luglio 2010

di Angela Zoppo

 

Sei mesi di ritardo, nella migliore delle ipotesi. L'avvio del programma nucleare italiano è ufficiosamente rinviato al 2011. Il fatto che sia stato appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo statuto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare cambia poco. Troppe sono, infatti, le caselle che restano ancora da riempire. In attesa del regolamento di organizzazione e funzionamento, ancora da approvare, l'Agenzia è una scatola vuota, senza uffici né vertici. Eppure ha il compito fondamentale di definire le regole per la scelta dei siti dove sorgeranno le nuove centrali nucleari italiani. Considerando che sono passati quasi tre mesi da quando il ministero dell'Economia ha dato il primo via libera, ci si poteva aspettare qualcosa di più. Invece ci vorrà un altro decreto del presidente del Consiglio anche solo per attribuire una sede alla nuova Agenzia. Rimane comunque ottimista Stefano Saglia (sottosegretario allo Sviluppo Economico), che ha la delega all'energia e segue il dossier nucleare fin dalle prime battute, tanto più ora in assenza del sostituto dell'ex ministro Claudio Scajola. «L'approvazione del regolamento organizzativo sarà il prossimo passo da compiere», spiega Saglia a MF-Milano Finanza. «Prima della pausa estiva, quindi entro fine luglio, si dovrebbe anche procedere con le nomine». L'Agenzia avrà un presidente, un consiglio direttivo e un collegio dei revisori dei conti, in carica per sette anni. Verrà nominato anche un direttore generale, che sovrintenderà alle attività ispettive, con un mandato che dura cinque anni e rinnovabile una sola volta. Purché non gravi sulla finanza pubblica, potrà essere istituito anche un comitato scientifico, con compiti di consulenza. Per la presidenza il nome più gettonato resta quello di Maurizio Cumo, gradito anche al premier Silvio Berlusconi. Riminese, 71 anni, accademico e scienziato, Cumo è considerato uno dei massimi esperti mondiali di impiantistica nucleare. Ma ha ripreso a girare anche il nome dell'oncologo Umberto Veronesi. L'Agenzia avrà lo status giuridico di ente di diritto pubblico, soggetto al controllo della Corte dei conti, con «autonomia tecnica, scientifica, amministrativa e contabile». Avrà il ruolo di autorità nazionale unica «per la regolamentazione tecnica, il controllo e l'autorizzazione delle attività concernenti gli impieghi pacifici dell'energia nucleare, detenzione, trattamento, condizionamento, trasporto, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti radioattivi, nonché», si legge all'articolo 1, «le funzioni e i compiti di vigilanza sulla costruzione e l'esercizio degli impianti». L'Agenzia supervisionerà anche il lavoro di Sogin, perché avrà compiti di vigilanza sullo smantellamento e la salvaguardia dei reattori. Le funzioni, insomma, sono chiare. Non così invece il tempo che ci vorrà perché possa prendere forma la mappa dei siti, da disegnare insieme con i due tandem interessati, ossia Enel-Edf e Gaz de France Suez-Eon. «Una previsione ragionevole è inizio 2011, non prima», ammette Saglia. «Non basta avviare l'Agenzia, ma bisogna anche dotarla di tutti gli strumenti per operare. Un ritardo di qualche mese comunque non deve preoccupare». Le imprese si sono già rassegnate, almeno a sentire Fulvio Conti, amministratore delegato dell'Enel. Due giorni fa, a margine dell'investor day russo, il manager ha detto di aspettarsi proprio per il 2011 la discussione dei criteri per la scelta dei siti, in modo da poter avviare nel 2015 la costruzione dei primi reattori, spostando in avanti il calendario inizialmente ipotizzato, che fissava per il prossimo autunno la definizione dei criteri tecnici e ambientali per localizzare i reattori


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