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Anniversario Srebrenica/Manfredi: L'unico modo per rendere giustizia è assicurare al Tribunale dell'Aja il criminale di guerra Ratko Mladic...

12 luglio 2010

... L'OLANDA SEPPE  ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA' PER NON AVER IMPEDITO IL GENOCIDIO. L'ITALIA DEVE ANCORA SCUSARSI PER ESSERE STATA FILO-MILOSEVIC FINO ALL'AFFAIRE TELEKOM SERBIA.

Dichiarazione di Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):

La presenza a Srebrenica del presidente jugoslavo Tadic è significativa e importante; ma Tadic e l'intera Serbia sanno bene che l'unico modo per rendere giustizia alle oltre 8.000 vittime è  assicurare alla giustizia internazionale, al Tribunale dell'Aja (prima che chiuda i battenti), il criminale di guerra Ratko Mladic, che ideò e attuò scientificamente quel genocidio. Mladic e il suo sodale Karadzic non avrebbero potuto rimanere al potere dal 1992 al 1995 senza il sostegno del regime  serbo di Slobodan Milosevic.

Oggi i giornali additano giustamente al pubblico ludibrio i soldati olandesi dell'ONU che l'11 luglio 1995 assistettero inerti al massacro (mentre i loro capi brindavano con Mladic). Nessuno ha, però, ricordato  che il 18 aprile 2002 (ben sette anni dopo i fatti), il governo olandese di Wim Kok si dimise in blocco quando emersero le sue responsabilità politiche per non aver saputo evitare il massacro di Srebrenica. In Europa ci sono stati uomini di governo e di potere che hanno saputo accollarsi le proprie responsabilità, anche a distanza di anni.

In Italia, nessuno si è ancora scusato (tantomeno dimesso!) per i viaggi dei nostri ministri degli Esteri alla corte di Milosevic (De Michelis nel 1991, Martino nel 1994, Susanna Agnelli nel 1995, Dini nel 1996) e per il  vergognoso affaire Telekom Serbia (456 milioni di euro consegnati nel 1997 direttamente a Milosevic). Mentre gli uomini di Mladic massacravano  i bosniaci a Srebrenica, l'allora STET (poi divenuta Telecom Italia) intratteneva già rapporti con i serbi per definire quella che sarebbe stato l'affaire Telekom Serbia ... in barba all'embargo allora esistente nei confronti della Serbia di Milosevic.

Mi  dispiace che nel suo libro di memorie il presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi non abbia trovato modo di scusarsi (meglio tardi che mai) per un'operazione conclusa mentre lui era ministro del Tesoro e, come tale, detentore del 62% delle azioni di una Telecom Italia non ancora privatizzata.

 

http://www.associazioneaglietta.it/serbia.html



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