Per un ex trotzkista come Massimo Bordin non deve aver costituito una sorpresa lo staliniano articolo 58 che ieri gli ha affibbiato Marco Pannella nella loro tradizionale conversazione domenicale su Radio Radicale. L'accusa: non quella di attività controrivoluzionaria, bensì di attività antiradicale, praticamente la tessa cosa. Un confronto lunghissimo, quello tra i due, punteggiato dalle parolacce di Pannella e dalle frecciate di Bordin che, udite udite, ha avviato un'opera di demolizione del culto della personalità del leader proprio in territorio radicale. Un confronto lunghissimo che non ha segnato la parola fine a questo tormentone. Il direttore avrebbe voluto farlo, ma Pannella si è guardato bene dal chiudere la vicenda, limitandosi ad accusare di diserzione il suo interlocutore. Bordin, tra un'interruzione e l'altra del leader radicale, ha cercato di spiegare il perché delle sue dimissioni: «Non ho più la capacità e la voglia di fare il direttore, non voglio farmi mangiare, non sono più commestibile». Evidente il riferimento al leader radicale che è stato più volte accusato di fare come Crono, il dio greco che mangiava i propri figli. La battuta, ovviamente, non è piaciuta a Pannella, che si è messo a urlare, e non è stata l'unica volta nel corso della trasmissione. Bordin, che indossava una maglietta rossa con su scritto «Dubitare, disobbedire, trattare», tratteneva a stento l'insofferenza, Pannella con codino e cravattona sgargiante non tratteneva nulla. E infatti a metà della conversazione si è lasciato andare a una sorta di confessione: «Tu sei più popolare di Emma e di me», ha detto al direttore di Radio Radicale. E i maligni in quel partito sostengono che questo è uno dei veri motivi della rottura tra i due. Rottura che, peraltro, si è consumata in modo surreale perché da quando Bordin ha mandato la sua lettera di dimissioni più di due mesi fa, non ha mai parlato direttamente della questione con Pannella: il primo chiarimento faccia a faccia è avvenuto ieri. Tra i due, comunque, ormai la distanza è abissale. Il direttore di Radio Radicale ha tentato di far capire inutilmente al leader che lui è più che disposto a continuare a fare la rassegna stampa mattutina. Ma Pannella, con un pizzico di sadismo, non gli ha risposto né un si né un no. A trasmissione finita i due hanno continuato a questionare, mentre nei corridoi della radio circolavano i nomi dei possibili futuri direttori: Marco Cappato, che ieri, nella sua rassegna stampa domenicale, leggendo gli articoli sulla vicenda, non ha smentito la notizia che lo riguarda, e Walter Vecellio.