È stata inaugurata ieri la centrale Enel a ciclo combinato alimentata a idrogeno di Fusina, in provincia di Venezia. L'impianto, il primo al mondo di questo tipo di dimensioni industriali, ha una potenza di 16 MW totali, produrrà energia "pulita" pari al fabbisogno annuale di 20mila famiglie ed eviterà emissioni di anidride carbonica per oltre 17mila tonnellate l'anno. L'impianto, che ha richiesto un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro, sorge nell'area della centrale Enel adiacente al Petrolchimico di Porto Marghera, dal quale riceve l'idrogeno generato come "byproduct" del ciclo produttivo. L'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, il nuovo impianto insieme al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato l'importanza di questa "prima mondiale" in un cammino che resta ancora lungo: "La tecnologia attuale rende l'utilizzo dell'idrogeno 5 o 6 volte più caro dì una centrale termoelettrica. Ma sono fiducioso che nel corso degli anni nuove tecnologie ci consentiranno di utilizzare l'idrogeno. Serviranno alcuni decenni". Rispondendo alle domande dei giornalisti in merito al nucleare, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha precisato che "al momento al presidente della Regione Veneto non è stata data alcuna comunicazione di alcun tipo, formale o informale, circa insediamenti da farsi in Veneto in merito al nucleare". Il fabbisogno elettrico del Veneto è di 30 mila MegaWatt, "ne produciamo 15 mila e altri 15 mila arriveranno dalla riconversione della centrale di Porto Tolle a carbone- spiega Zaia- e la riconversione di Porto Tolle significa anche 5 anni di lavori per un valore di 2,5 miliardi e 3 mila occupati". Ciò significa "che a regime, fra 5 anni, avremo il Veneto autosufficiente per la produzione di energia elettrica". "Il Veneto parte da un bilancio energetico a pareggio con Porto Tolle, quindi finiamola di dire che il Veneto ha bisogno di altre realtà dice il della Regione - poi è antropizzato, quindi la vedo difficile applicare i parametri deliberati dal Consiglio dei ministri in un territorio come questo". Inoltre, conclude Zaia, "io ho fatto una campagna elettorale nella quale tutti mi chiedevano se sapevo qualcosa del sito: ma il sito non esiste, se qualcuno ha notizie, invece di fare allarmismi ci dica dov'è". Certo, si è parlato dell'area tra Chioggia e Polesine, ma "è inesistente- conclude il presidente del Veneto- tra l'altro il Polesine ha il problema della subsidenza".