Pensate se davvero fosse così, ovvero che la ragione del dissidio fra Pannella e Bordin derivasse dal fatto che il direttore di Radio Radicale gode di maggior popolarità di Marco e Emma Bonino messi insieme. Strabiliamo, eppure nel forsennato confronto andato in onda fra l'editore e il direttore di Radio Radicale questa frase l'abbiamo sentita dire a Marco Pannella: "Sei più famoso di me e di Emma messi insieme!" Il che fa un certo effetto: non che si possa essere più famosi di Pannella, ma che a Pannella gli possa importare. Invece sembrerebbe proprio che gliene importi. Se non fosse per vanità , altrimenti ci sarebbe da credere davvero che il leader radicale voglia sistemare qualche suo fedelissimo alla radio e giubilare Bordin che è professionista capace di una certa autonomia. Tutto sommato a Pannella l'autonomia piace poco, pochino. Soprattutto visto quanti hanno lasciato il leader radicale al suo destino, da Rutelli a Capezzone: una vera e propria frotta. Certo che Bordin, fisso da anni sul ponte di coniando, ci sembra difficile possa essere rimproverato di qualcosa, e la sua lealtà ci sembrava indiscutibile e credevamo fosse sancita da un qualche riconoscimento. Pannella non ne ha dato alcuno, nessuna gratitudine e magari nessun affetto. O chissà , è difficile capirlo dagli improperi a cui il leader radicale si è lasciato andare. Volano gli stracci. E ci dispiace, rasa coloro che Pannella hanno abbandonato negli anni, si saranno sentiti confortati. Se nemmeno Bordin l'ha fatta franca, rasai nessuno avrebbe potuto reggere. E' la grandezza funesta di Marco, solo e disperato contro tutto e tutti senza saper distinguere nemici da amici, che ne segna il destino guerriero. Per lui ammirazione, certo. Ma anche rimpianto per quello che si poteva costruire e non si è voluto costruire.