La notizia che scalda una giornata romana già incandescente sul fronte intercettazioni arriva a sorpresa dalla Svizzera, dal palazzo ginevrino dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. In una nota, Frank La Rue, «relatore speciale per la promozione e la protezione del diritto alla libertà di opinione dell'Onu» critica pesantemente la legge sulle intercettazioni. «Queste disposizioni - scrive - potrebbero ostacolare il compito dei giornalisti di portare avanti inchieste su questioni di interesse pubblico, come la corruzione, data la lunghezza eccessiva dei procedimenti giudiziari in Italia. Se adottata nella forma attuale, la legge potrebbe minare il diritto alla libertà d'espressione in Italia». La Rue, che si era espresso l'ultima volta il 17 giugno scorso contro il Venezuela di Hugo Chà vez per il mandato d'arresto nei confronti di Guillermo Zuloaga, direttore della tv di opposizione Globovisión, ha esposto dure critiche al ddl, chiedendo «di ritirarlo o modificarlo profondamente». Aggiungendo che «le sanzioni previste per giornalisti ed editori sono chiaramente sproporzionate rispetto al reato» e che «sebbene la legge sia stata presentata come una difesa del diritto alla privacy, il provvedimento nella forma attuale non appare un'appropriata risposta a queste preoccupazioni». E ha concluso di pensare «a una missione Onu nel 2011 per esaminare la situazione della libertà di stampa in Italia». La risposta dei ministro degli Esteri, Franco Frattini, non si è fatta attendere: «Sono fortemente sorpreso e sconcertato» ha detto, «per questa posizione di un rappresentante dell'Onu. Il processo mediatico è una barbarie. Non un principio di diritto. In tutti i Paesi liberali e democratici del mondo non è consentito alla pubblica accusa di divulgare prima della sentenza definitiva elementi di indagine che devono restare segreti perché, in democrazia, si tutelano anche i diritti degli indagati». Rincara Fabrizio Cicchitto, presidente Pdl alla Camera: «E una vicenda grottesca: le Nazioni unite si occupano di tutto meno che delle questioni più drammatiche che si verificano nel mondo». Tutt'altra valutazione, ovviamente dall'opposizione. La presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro: «Aggredire in ma- nera violenta e arrogante l'Onu è sintomo del grande nervosismo che serpeggia dentro una maggioranza devastata dalle tensioni». In serata La Rue ha smorzato i toni: «Le critiche e i suggerimenti sono stati fatti in piena buona fede e con le migliori intenzioni e spero di potermi recare in Italia in autunno per una visita amichevole e tecnica». Intanto a Roma il presidente della commissione Giustizia alla Camera, la finiana Giulia Bongiorno presentava cinque emendamenti al ddl. Le proposte di modifica consistono in una «norma anticasta» sulle intercettazioni ai parlamentari, e in una revisione delle responsabilità giuridiche degli editori e delle regole sulle intercettazioni ambientali. Per Dario Franceschini, «se questi emendamenti saranno migliorativi li sosterremo. Ma mai, sia chiaro, voteremo questa legge».
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