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Critiche sulla giustizia, Frattini contro l'Onu

• da Corriere della Sera del 14 luglio 2010

di M.Antonietta Calabrò

Frank La Rue, esperto del Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni Unite di Ginevra scende in campo sul ddl intercettazioni e avverte: «Va abolito o modificato» perché se passa così com'è rischia di minare «la libertà di espressione in Italia». Parole pesanti che in un clima arroventato dalle polemiche vengono subito etichettate dall'opposizione come «il veto del Palazzo di vetro» alla nuova legge. Un'uscita che è stata valutata anche dal governo come un intervento a gamba tesa, tanto che il ministro degli Esteri Franco Frattini gli ha replicato seccamente dicendosi «fortemente sconcertato e sorpreso». Il responsabile degli Esteri ha sottolineato che il «Parlamento è sovrano» e ha rinviato al mittente le critiche invitando «a leggere il testo» della legge e ad aspettare, prima di «interferire» su iniziative «in itinere». Il titolare della Farnesina ha puntato il dito contro i «processi mediatici». Una vera e propria «barbarie» - dice - ricordando che «in ogni Paese democratico e liberale del mondo non è consentito alla pubblica accusa di divulgare prima della sentenza definitiva elementi di indagine che devono restare segreti. Perché - stigmatizza Frattini - in democrazia, si tutelano anche i diritti degli indagati». Pur «consapevole» del fatto che il ddl «è stato avanzato per preoccupazioni sulle conseguenze della pubblicazione delle intercettazioni sui procedimenti giudiziari e sul diritto alla privacy» La Rue aveva spiegato anche come la nuova legge «non costituisce una risposta appropriata a tali preoccupazioni e pone minacce al diritto alla libertà d'espressione». Dopo la dura presa di posizione del ministro degli Esteri sul sito ufficiale dell'Onu è apparsa una precisazione che cerca di smorzare i toni spiegando che La Rue non è un dirigente delle Nazioni Unite, ma che si tratta di «un esperto indipendente», che «fa capo al Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra», non a New York, e soprattutto che presta «servizio senza alcun pagamento». La Rue da parte sua in serata ha dichiarato che le sue critiche e i suggerimenti sono stati fatti «in piena buona fede e con le migliori intenzioni», e che spera di potersi recare nel nostro Paese «in autunno» per una visita e un «dialogo amichevole» con il ministro Frattini. Le parole di La Rue hanno innescato la reazione della Federazione nazionale della stampa: «L'intervento del relatore speciale dell'Onu sulla libertà di espressione ripropone tutte le mostruosità di un testo che, non cambiando nelle sue linee guida, rimane lesivo dei diritti all'informazione e continua a violare la convenzione internazionale sui diritti civili e politici», scrive in una nota la Fnsi. La precisazione dell'Onu non ha soddisfatto il ministro delle Politiche comunitarie, Andrea Ronchi: «Nonostante le parziali messe a punto, resta la gravità dell'accaduto perché pur affermando che La Rue è un loro esperto "gratuito", sul sito dell'Onu non c'è nessuna presa di distanza dalle sue affermazioni». Aggiunge: «È di una gravissima invasione di campo mentre è in corso un delicato lavoro di tutte le istituzioni italiane su questo progetto di legge». Ronchi si chiede anche «dov'era tale sollecitudine nei confronti dei giovani dissidenti iraniani, dei cattolici trucidati, delle donne colpite dal fondamentalismo islamico?» e conclude che quella di ieri per l'Onu «è stata una brutta pagina».



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