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Enel scommette sul solare

• da Il sole 24 ore del 15 luglio 2010

di Jacopo Giliberto

Il miracolo della centrale a specchi ustori funziona. La centrale solare Archimede è stata inaugurata ieri da Fulvio Conti, amministratore delegato dell'Enel, insieme con Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente. Il miracolo. A fianco della centrale, sul muro di una casa diroccata dalla salsedine e dall'abbandono, c'è un tabellone: «Il profeta Francois c'è. Celebre per miracoli e profezie». Deve averci messo il suo influsso taumaturgico, il celebre profeta, perché dopo la prima inaugurazione farlocca in un prato di sterpi (19 maggio 2004, taglio del nastro con Antonio Marzano, Paolo Scaroni e Carlo Rubbia), finalmente la centrale elettrica solare da 5 megawatt è partita, funziona, incassa fior di quattrini tramite l'incentivo dei conto energia appena confermato, non si ferma quando il sole non c'è e funziona a concime. È l'impianto solare più innovativo al mondo: si chiama solare termodinamico, o solare a concentrazione. Il principio di funzionamento nasce dagli scienziati dell'Enea, che per anni insieme con l'Enel hanno tentato di mettere a punto quest'idea nuovissima. Meglio, quest'idea antichissima. Era l'anno 212 avanti Cristo quando la flotta romana del console Marcello bloccava Siracusa, colonia greca. Tra gli assediati c'era lo scienziato siracusano Archimede, lo stesso dell'èureka e del principio di galleggiamento: «Un corpo immerso in un liquido riceve una spinta verso l'alto...». Archimede fece allestire grandi specchi di metallo sui bastioni della città e concentrò la luce del sole sfavillante della Sicilia sulle navi romane, mandandole in fiamme. L'invenzione non salvò né la città, che fu conquistata, né Archimede, che fu trucidato dai soldati romani. in là dai bastioni della città, sulla piana di Priolo dove l'energia si confronta. C'è l'energia del petrolio della raffineria dell'Isab (l'Erg con i moscoviti della Lukoil); c'è il progetto di costruire un rigassificatore per metano liquido proposto da Shell ed Erg (ieri i comitati di protesta contro il progetto hanno spiegato i loro striscioni davanti alla centrale dell'Enel). C'è la centrale a gas dell'Enel. E c'è uno spiazzo di 3lmila metri quadri occupati da 54 specchi giganti messi in fila. Sono specchi curvi, e concentrano su un tubo speciale il calore del sole siciliano. Nel tubo scorre una miscela di comuni sali fertilizzanti, quelli che i contadini comprano al consorzio agrario: alla temperatura di 280 gradi fondono e diventano un fluido. I sali fusi entrano nel tubo a 300 gradi ed escono a 550 gradi dopo avere percorsa la gincana di 5,4 chilometri tra gli specchi ustori. Con uno scambiatore di calore, si produce vapore che fa girare la turbina della vecchia centrale elettrica a gas. Poi i fertilizzanti fusi tornano in un serbatoio dove continuano a far bollire l'acqua anche se le nuvole appannano il sole. La nuova centrale arricchisce di sapore la quotazione dell'Enel Greenpower, la società delle rinnovabili che sarà collocata in ottobre. Sono due le strade, il collocamento in Borsa e anche il collocamento privato, ha confermato ieri Conti. «Il nostro obiettivo è andare verso un mondo migliore con energia a basso costo e sostenibile». Non a caso lunedì l'Enel aveva inaugurato a Fusina Marghera (Venezia) la prima centrale industriale alimentata con idrogeno. In Sicilia l'Enel prevede un investimento di 1,8 miliardi di euro fino al 2014, contando anche il rigassificatore in costruzione a Porto Empedocle (Agrigento). Gli incentivi ci sono. Oltre al conto energia per il solare, nella manovra correttiva «abbiamo trovato una giusta soluzione per il ritiro dei certificati verdi in eccesso che era stata bloccata nella prima versione», osserva Stefania Prestigiacomo. «La norma è stata radicalmente rivista e il ritiro dei certificati verdi in eccesso proseguirà, garantendo così gli investimenti», tuttavia «in futuro bisognerà apportare correttivi per evitare distorsioni sul mercato e tentazioni di speculazioni e anche per tener conto dei costi, che sì vanno riducendo». Un cenno di Prestigiacomo anche al vertice dell'agenzia sul nucleare, le cui nomine «sono in arrivo». Qualche commento a margine ma non marginale. Ecco Ivan Lo Bello, presidente della Confindustria Sicilia: «Le specificità di questo impianto, unico al mondo nel suo genere, ha consentito di valorizzare e qualificare le imprese locali, che potranno far valere la professionalità acquisita». Stella Bianchi del Pd aggiunge che «non è il nucleare la strada da seguire, e l'impianto inaugurato a Priolo lo mostra con tutta evidenza». Per Cesare Fera, presidente dell'Anest, l'associazione nazionale dell'energia solare termodinamica, «altre 25 aziende italiane stanno investendo nel solare termodinamico e hanno programmi per valori di oltre 40 milioni di euro in ricerca, 30 milioni di euro in filiera produttiva e 900 milioni di euro in impianti produttivi».



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