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La pacificazione tra Fini e il Cav. val bene la testa di Cosentino, Basterà?

• da Il Foglio del 15 luglio 2010

Le dimissioni di Cosentino arrivano a metà di una giornata convulsa di telefonate e vertici a Palazzo Chigi, temi: intercettazioni, Quirinale, Fini. Secondo fonti del Foglio ieri mattina Fini ha parlato con Gianni Letta: Cosentino sì dimetta, chiudiamo con le intercettazioni e tra mercoledì e giovedì della settimana prossima mi incontro con Berlusconi. Al momento in cui questo giornale va in stampa il Cav. è ancora chiuso a Palazzo Chigi con i vertici del Pdl al completo ed è riuscito a sminare (parzialmente) la prima questione, legata al sottosegretario. Rimane sul tavolo del premier la questione del ddl intercettazioni che si sta complicando. Alcune modifiche richieste dal Quirinale, che riguardano gli effetti della legge sulla carta stampata, pare non si possano effettuare alla Camera, ma sarebbero dovute intervenire in prima lettura ai Senato. I vertici del Pdl hanno la certezza che, qualora non si facciano queste modifiche, Napoletano non promulgherebbe la legge. Fonti del Quirinale smentiscono che siano sorte nuove criticità: le perplessità sono quelle già evidenziate in passato, è compito del Parlamento e della maggioranza trovare il sistema tecnico-politico di risolvere la questione. Anche per questo il vertice di Palazzo Chigi sembrava destinato a durare fino a notte. E' certamente da escludere una forzatura del governo sulla presidenza della Repubblica. Mentre non è certo che il premier arrivi ad affrontare il terzo dossier: i rapporti con Fini. Di sicuro non tira aria distensiva, al Cav. si attribuiscono cattivi pensieri. Ma chissà. L'ex leader di An, che ha accolto con compiaciuta soddisfazione le dimissioni di Cosentino ("doverose") aspetta una risposta e suggerisce una soluzione politica: "E' incomprensibile che il tema delle riforme sia scomparso. Il progetto originario del Pdl era questo e deve tornare a esserlo".
 



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