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«Serve la commissione d'inchiesta sulle case popolari»

• da Il Giornale - ed. Milano del 19 luglio 2010

di Chiara Campo

 

Il racket delle case popolari. Una vicenda esplosa la scorsa estate con il video dell'associazione Sos Racket e Usura che incastrava la compravendita di un alloggio in via Monti (zona Niguarda) tra un finto acquirente e Giovanna Pesco, ribattezzata la «signora Gabetti» e finita dritta in carcere con l'accusa di associazione per delinquere. Domani è attesa la sentenza. Ed è stato l'inizio di un viaggio nel fenomeno degli alloggi in mano ai clan. Gli ultimi cinque arresti a Quarto Oggiaro ancora lo scorso 20 maggio, dopo un blitz della polizia. «Ma la Commissione d'inchiesta comunale che fine ha fatto?». Se lo domanda il consigliere di Milano Civica Carlo Montalbetti.
Dalla scorsa estate la lotta all'usura nelle case popolari ha fatto passi avanti. Non è abbastanza? «Bisogna andare a fondo e accertare le responsabilità. A ottobre avevo chiesto una Commissione che lavorasse in questo senso ed era condivi- sa anche da colleghi della maggioranza, ma non e mai stata avviata, si è persa nelle nebbie. Bisogna verificare la responsabilità politica e amministrativa di questa gravissima situazione, avanzare proposte concrete per rivedere le modalità di gestione e assegnazione degli alloggi e per combattere la piaga dell'abusivismo».
Il Comune ha un grande patrimonio ma con qualche problema di gestione. Anche lei è stato ingiustamente danneggiato in passato dal coinvolgimento in locazioni mai avvenute. «Si, anche se va precisato che il mio ingiustificato coinvolgimento più che al Comune va ricondotto a un vostro errore, la notizia era completamente infondata. Ma la di là del mio caso personale, come dicevo il sistema va rivisto e l'assegnazione delle case deve essere ancora più trasparente».
Il problema della fame di alloggi a Milano. Può cambiare qualcosa con il Piano del territorio appena approvato in consiglio? E stata una maratona di 7 mesi in aula: anche troppi no? «Non è stato tempo sprecato, ci ha permesso di approfondire e migliorare in modo significativo il documento iniziale, anche se ho votato comunque contro e il mio giudizio resta negativo. Con i vincoli introdotti nel Pgt però potranno essere realizzati 30 mila nuovi alloggi a canone sociale. Nei quartieri di futura realizzazione lo 0,35 di superficie sarà destinato ad housing sociale. Per gli immobiliaristi non sarà un'opzione, ma un obbligo».
Lei è anche tra i promotori dei cinque referendum perla qualità della vita a Milano. Qual'è l'obiettivo? «Vogliamo sondare il parere dei cittadini su Ecopass, Expo, Navigli, verde e risparmio energetico. Ma è un progetto che coinvolge da me all'ex assessore Edoardo Croci, il radicale Marco Cappato, il verde Enrico Fedrighini. Un "cartello" che dimostra come le proposte possano essere di stimolo peri programmi elettorali di tutte le parti, sia destra che sinistra. Anche se ovviamente ci aspettiamo atti concreti dal sindaco già prima della fine del mandato».

 


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