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Asg, l'azienda del gruppo Malacalza attiva nella realizzazione di magneti e superconduttori, si è aggiudicata una commessa del valore di circa 120 milioni per la fornitura di dieci bobine magnetiche per Iter, il reattore sperimentale per la produzione di energia da fusione nucleare, progettato nel sito di Cadarache, nella Francia meridionale. L'azienda ligure ha partecipato alla gara in seno a un consorzio guidato da Iberdrola e nel quale figurava anche Elytt Energy. Il valore complessivo della fornitura che ha visto prevalere il consorzio è pari. a 156 milioni e una quota intorno all'80% di questo importo è rappresentata da attività riconducibili all'azienda dei Malacalza. Nelle vesti di committente è Fusion for Energy, l'agenzia europea che gestisce la collaborazione fra il mondo industriale e quello della ricerca finalizzata alla realizzazione dei componenti del progetto Iter. Per Asg, ex Ansaldo Superconduttori, rilevata dal gruppo Malacalza nel 2001, la fornitura delle dieci bobine (ciascuna misura 15 per 1o metri e pesa oltre 100 tonnellate) conferma il ruolo di primo piano svolto dall'azienda in alcune esclusive nicchie tecnologiche e industriali: sono, infatti, targati Asg i magneti impiegati per l'acceleratore di particelle Lhc del Cern di Ginevra. Le maxi-bobine magnetiche destinate a Iter rappresentano un'importante ricaduta in termini di carichi di lavoro, che impegneranno Asg per circa sei anni, e di nuova occupazione, che potrebbe coinvolgere un centinaio di addetti. «Questa commessa sottolinea Davide Malacalza, presidente di Asg - è un esempio di collaborazione virtuosa fra pubblico e privato. Per noi è stato fondamentale il rapporto con enti come Enea, Cnr, Istituto di fisica nucleare e Università di Genova». Ma per dispiegare appieno le potenzialità produttive e occupazionali generate dalla commessa, Asg ha bisogno vitale di nuovi spazi operativi in quanto la realizzazione e la consegna delle bobine necessita di poter disporre di un'area con sbocco amare, una richiesta avanzata da tempo dall'azienda, ma ancora inevasa dagli enti locali. L'aggiudicazione dell'ordine per Iter è quindi destinata a reiterare con forza le esigenze produttive e logistiche di Asg che, insieme a Columbus (che produce un cavo superconduttivo di nuova concezione) e Paramed (attiva nel settore biomedicale), delimita ormai i contorni di un piccolo ma vivace cluster genovese dell'hitech che fa capo ai Malacalza, famiglia proiettata, di recente, alla ribalta delle cronache finanziarie per l'alleanza stretta con Marco Tronchetti Provera nel gruppo Pirelli. E proprio con il gruppo milanese, impegnato con Pirelli Labs nella superconduttività , si profilano possibili scenari di collaborazione industriale. «Stiamo ragionando - si limita a osservare Davide Malacalza - su alcuni progetti e prodotti». Se la famiglia genovese guarda agli sviluppi della fusione nucleare, la tradizionale frontiera delle centrali a fissione registra segnali vivaci anche su diversi versanti della piccola è media industria hi tech ligure. È il caso della Demont di Millesimo (Savona), che si è assicurata una commessa, del valore di 23 milioni, per fornire impianti di condizionamento alla centrale slovacca di Mochowce. O della Termomeccanica della Spezia, che figura in pole position per le pompe da destinare alle caldaie delle nuove dieci centrali nucleari programmate dal governo indiano. E, ancora, il caso della D'Appolonia, società genovese di ingegneria, che è impegnata in alcune commesse in Romania e Argentina. O della Tecnospamec, anch'essa di Genova, che ha fornito alla General Electric un sistema per pulire le vasche contaminate degli impianti nucleari.