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Soldi sempre in ritardo per le piccole imprese

• da da l'Unità del 20 luglio 2010

di Antonio Misiani e Marco Beltrandi

 

Tra i tanti volti della crisi economica ve ne è uno poco conosciuto, ma di grande valenza per tante piccole e medie imprese: i ritardi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni e delle grandi aziende. Questo problema è diffuso in tutta Europa, ma in Italia è particolarmente grave. Le PMI italiane, di fatto, sono gli istituti di credito più "generosi ed affidabili": il tempo medio di attesa per riscuotere un credito da una pubblica amministrazione si attesta sui 128 giorni (contro i 67 della media UE), ma anche le aziende previste saldano i propri fornitori in 88 giorni. Questi ritardi costano alle imprese creditrici 934 milioni di euro l'anno. I soli crediti vantati dalle imprese nei confronti delle amministrazioni centrali e degli enti sanitari locali sono stimati in 60-70 miliardi. Dietro questi numeri, si nascondono le tante storie drammatiche che trasmissioni come "Imprese e politica" di Radio Radicale hanno contribuito a portare alla luce: le traversie di tanti artigiani, piccoli imprenditori e liberi professionisti colpiti dalla crisi, strozzati dai "cattivi pagatori" e costretti spesso a chiudere i battenti. Su questi temi in Europa ci si sta muovendo da tempo: in Francia la "Legge sulla modernizzazione dell'economia (LME)" del 23 gennaio 2009 ha introdotto una disciplina molto rigorosa e l'Unione Europea 1'8 aprile 2009 ha presentato una proposta di direttiva per rafforzare gli strumenti per lottare contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. In Italia c'è invece ancora molto da fare, poiché la normativa attuale (che risale al 2002) si è rivelata largamente inefficace. Prende spunto da questa situazione la Proposta di legge che abbiamo presentato alla Camera, sottoscritta da diversi deputati del PD e di altri gruppi parlamentari. La disciplina che proponiamo prevede tempi certi e assai più ristretti per i pagamenti, tenendo conto delle specificità di ogni settore. Viene rafforzato il diritto del creditore agli interessi di mora, previsto senza che sia necessario un sollecito. In caso di non rispetto dei termini, vengono applicati interessi pari al tasso di riferimento BCE maggiorato di dieci punti percentuali. La tutela legislativa - ed è una significativa novità - viene estesa anche ai professionisti al di fuori degli ordini. La proposta di legge - che è stata sottoscritta anche da deputati di altri gruppi parlamentari - rende più stringente 1a disciplina in materia di recupero di crediti non contestati, introduce specifiche disposizioni per i pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e rafforza le norme relative alle clausole contrattuali gravemente inique, alla tutela degli interessi collettivi e alla riserva di proprietà. I piccoli e medi imprenditori - il cuore del nostro sistema produttivo - non chiedono assistenza, ma regole chiare e semplici


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