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Neanche il tempo di presentare la sua proposta di legge su indulto e amnistia, che il senatore dei PdL Luigi Compagna si è visto investire da una raffica di fischi bipartisan. Il più sonoro è quello del suo capogruppo, Maurizio Gasparri: «Escludo che in questa legislatura si possano approvare amnistie o indulti. Le nostre leggi hanno sancito punizioni più severe per il crimine, non c'è spazio per provvedimenti di presunta clemenza». Per una volta Gasparri torna a parlare all'unisono con i finiani. Italo Bocchino si dichiara «contrario a qualunque forma di amnistia. Se combattiamo la criminalità non possiamo poi lasciare liberi i criminali. Dobbiamo garantire la certezza della pena. Se non c'è spazio nelle carceri costruiamone delle altre». Stroncatura secca anche da Carmelo Briguglio: «Prendere una simile iniziativa proprio in un momento come questo significa essere fuori dalla realtà ». Più moderata ma non meno decisa la bocciatura di Andrea Augello: «Un provvedimento di clemenza non è deprecabile di per sé, ma non ne vedo l'urgenza in questo momento. Proporre l'amnistia adesso significa consegnare al dibattito estivo il fantasma di una proposta di legge in cui ciascuno può mettere dentro quello che si vuole». Si associano, non a caso, i dipietristi: «Nessuna amnistia», taglia corto il capogruppo dell'Idv al Senato, Massimo Donadi, «sarebbe l'ennesima sconfitta dello Stato di diritto». Unica voce a favore, ovvio, quella dei radicali, per bocca di Rita Bernardini, membro della commissione Giustizia della Camera: «Pieno appoggio alla proposta di Compagna».