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«La mia proposta nasce dalla disperazione perché non si può tollerare una situazione del genere nelle carceri italiane...». Il senatore Luigi Compagna (Pdl), che ha alle spalle una solida tradizione liberale, ha spiazzato molti nella maggioranza quando ha presentato a Palazzo Madama un disegno di legge per la concessione dell'indulto e l'amnistia. Compagna non ha nascosto il fallimento della politica carceraria del governo: «Dopo l'audizione del ministro Alfano al principio della legislatura non si è riusciti finora a varare provvedimenti che rendessero meno disumane le condizioni nelle nostre carceri. Esse ormai vivono un dramma che le pone al di fuori di ogni principio della Carta dei diritti dell'uomo». Questo sostiene Compagna - mentre la Uil penitenziari ricorda che nella carceri italiane sono morte negli ultimi io anni 1.702 persone, tre solo nell'ultimo fine settimana - ma dal capogruppo Maurizio Gasparri (Pdl) arrivato subito l'altolà : «E ovvio che ogni parlamentare può presentare le proposte che ritiene. Ma escludo che in questa legislatura si possano approvare amnistie o indulti. Le nostre leggi hanno sancito punizioni severe per il crimine. Non c'è spazio per provvedimenti di presunta clemenza». Anche Roberto Castelli (Lega) ha detto subito no e pure Massimo Donadi (Idv) ha parlato di «indulto sconfitta per lo Stato». Solo la radicale Rita Bernardini appoggia «totalmente» la proposta Compagna: «Serve per il ritorno alla legalità ».