Emendamento Radicale per ridurlo dell’80% non accolto.
I tagli alle indennità dei parlamentari sono ben poco cosa rispetto a quanto poteva essere fatto già in questa manovra.
Parlo della truffa dei rimborsi elettorali, grazie alla quale 500 milioni di euro di finanziamento pubblico finiscono ogni legislatura nelle casse dei partiti a fronte di poco più di 100 milioni di spese documentate.
L’emendamento alla manovra presentato dai Radicali, limitando i rimborsi elettorali alle spese effettive, avrebbe comportato una riduzione dell’80% del finanziamento pubblico.
Un proposta che non è stata accolta da alcuno, in continuità con le scelte che da 17 anni vedono i partiti sabotare il risultato referendario con cui nel 1993 il popolo italiano aveva plebiscitato l’abolizione del finanziamento pubblico quale prima riforma per la politica.
Da allora, considerando le diverse competizioni elettorali, il finanziamento pubblico ai partiti è passato da 47 a 300 milioni di euro l’anno, per la felicità dei campioni ufficiali dell’anticasta come la Lega e l’Italia dei Valori.