La maggioranza va sotto due volte alla Camera, a causa delle assenze, nell'esame del decreto legge che proroga fino al 31 dicembre la partecipazione italiana alle missioni militari all'estero, fra cui quella in Afghanistan. Peraltro il testo, che ora va al Senato, ha registrato una maggioranza bipartisan nel voto finale: 484 sì, 25 no e 11 astenuti. Ha votato contro l'Idv. Si sono astenuti i radicali. I due emendamenti del Pd, sui quali governo e relatore avevano espresso parere contrario, sono passati il primo per 4 voti di scarto (258 sì, 254 no e un astenuto) e il secondo solo per 4 (256 sì, 254 no e 3 astensioni). Puntano, uno ad escludere la natura regolamentare dei decreti per il coordinamento delle missioni, e l'altro a restituire il compito di gestire gli interventi sanitari e sociali alla direzione generale della Cooperazione allo sviluppo del ministero degli Affari esteri, invece di assegnarlo genericamente alla Farnesina. Subite le due falle, il presidente della commissione Esteri, Stefano Stefani aveva chiesto una sospensione dei lavori, ma anche su questo il centrodestra è andato sotto. «E sempre più evidente che riesce a stare insieme solo con i voti di fiducia. E la prossima settimana ci sono tre decreti legge prima delle intercettazioni», ha commentato soddisfatto il capogruppo del Pd, Dario Franceschini. Il suo omologo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, invece, ha escluso «qualsiasi significato politico» delle tre debacle. Tra le innovazioni del dl, oltre ai due emendamenti del Pd, l'assegnazione diretta di un contributo Ue ai carabinieri impegnati nella missione Eupm in Bosnia, 250mila euro al Comitato atlantico italiano; trattamento più favorevole per licenze e congedi. Federica Mogherini del Pd ha definito «inconcepibile» la assenza del ministro della Difesa Ignazio La Russa, durante la votazione del dl. «Inconcepibile sarebbe stato non incontrare oggi a Londra, insieme al ministro degli Esteri Franco Frattini», ha replicato il diretto interessato, i ministri degli Esteri e della Difesa inglesi.