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Addio a De Marchi, battagliero «solista» della psicologia

• da Giorno/Resto /Nazione del 26 luglio 2010

Odiava tutti i totalitarismi. Anticlericale e anticomunista. Non amava il liberismo nonostante un'assidua presenza sulle frequenze di Radio Radicale (anche se negli ultimi tempi si era spostato a destra votando per Renata Polverini nelle elezioni a governatore del Lazio in contrapposizione alla radicale Emma Bonino). Riteneva che quello demografico fosse il padre di tutti i problemi del pianeta. Questi i tratti distintivi dello psicologo Luigi De Marchi, morto nella sua casa di Roma a 83 anni. Oggi i funerali al Verano, al Tempio dei Laici, poi la sepoltura a Ostia. Fondatore e presidente delle sezioni italiane di tre importanti scuole di psicoterapia - quella di Wilhelm Reich, la biogenetica di Alexander Lowen e l'umanistica di Carl Rogers era presidente onorario della Società italiana di psicologia politica e direttore della Società europea di psicologia umanistica. De Marchi aveva inoltre legato il suo nome alla campagna, promossa in solitaria dall'Aied (Associazione italiana per l'educazione demografica) che mirava a introdurre nel nostro Paese il principio della procreazione libera e responsabile mediante il ricorso a metodi nuovi di contraccezione, fino allora inesistenti: in Italia era in vigore l'articolo 553 del Codice penale Rocco che vietava la propaganda e l'uso di qualsiasi mezzo contraccettivo. Fu proprio l'Aied, attraverso processi penali a carico di alcuni suoi dirigenti, tra cui De Marchi, a ottenere il 10 marzo 1971 l'abrogazione di quella norma con sentenza della Corte costituzionale. Un risultato «di portata storica» secondo il presidente dell'Aied Luigi Laratta: «Accelerò il processo di cambiamento della morale sessuale, allora cristallizzata su valori cattolici di totale chiusura e intransigenza, e ancora influenzata dalla visione di retaggio fascista che considerava l'incremento demografico come un elemento di potenza politica». Moltissime le sue pubblicazioni. Tra queste «Sesso e civiltà», «Repressione sessuale e oppressione sociale», «Perché la Lega» e «Il solista. Autobiografia d'un italiano fuori dal coro», «Il nuovo pensiero forte. Marx è morto, Freud è morto e io mi sento molto meglio».
 



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