Due settimane dopo le dimissioni di Massimo Bordin dalla direzione di Radio radicale è arrivata l'ora che la notizia si concretizzi. "Non ho più la capacità e la voglia di fare il direttore - aveva detto Bordin - non voglio farmi mangiare, non sono più commestibile". Tal primo di agosto, dopo diciannove anni alla direzione dell'emittente, cederà il passo all'attuale caporedattore, Paolo Martini - l'uomo che ha coordinato per lui tutto l'aspetto operativo di Radio radicale. Il 9 luglio scorso, presentando le sue dimissioni, Bordin aveva specificato che il rapporto di fiducia con Pannella - che contro di lui non ha mai lesinato le critiche, anche in diretta - era ormai troppo logoro perché la decisione non fosse irrevocabile. Aveva chiesto, però, di mantenere per sé la rassegna stampa mattutina, con cui si è costruito una stima diffusa, soprattutto tra i cronisti di politica. Una fama troppo fastidiosa per Pannella, che era sbottato con un: "Tu sei più popolare di Emma e di me". L'accusa-consacrazione gli era valsa il rifiuto dei mezzi termini: alla direzione o fuori. Ora invece Bordin continuerà la conduzione della rassegna "Stampa e regime" e dello "Speciale giustizia". Senza essere mangiato.
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