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ORDINE MEDICI UDINE: PROCREAZIONE ASSISTITA, LEGGE DA CAMBIARE

3 agosto 2004

DAL MESSAGGERO VENETO DI OGGI CRONACA DI UDINE

L’Ordine dei medici della provincia di UDINE
«Procreazione assistita, legge da cambiare»

La legge sulla procreazione assistita non piace neppure all’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia. Non a caso ha dato mandato al presidente del Consiglio nazionale della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Giuseppe del Barone, di «operare affinché si instauri un confronto organico con gli altri soggetti interessati, anche attraverso la presenza della Federazione ai tavoli tecnico-istituzionali.
Senza entrare nel merito delle valutazioni morali, religiose e politiche, ma attenendosi ai principi dell’esercizio professionale medico libero da condizionamenti e aperto alla difesa della salute del cittadino, l’Ordine dei medici, presieduto da Luigi Conte, ha approvato all’unanimità la mozione della Fnomco che contesta la legge perché, «nel dare regole ai soggetti che intendono realizzare il loro legittimo desiderio di genitorialità, al tempo stesso viene a ledere l’indipendenza di giudizio del medico, già richiamata agli articoli 4, 5 e 12 del Codice di deontologia medica.
Il documento approvato dal consiglio nazionale e fatto proprio dall’Ordine dei medici di Udine evidenzia che la legge sulla procreazione assistita limita la libertà del medico, «nel momento in cui lo obbliga alla gradualità dell’intervento terapeutico e lo costringe a scelte contrastanti con le acquisizioni della scienza e con l’interesse del paziente».
Secondo la Fmomco, «l’atto medico deve essere sempre ispirato a criteri di massima beneficialità e pertanto suscitano notevoli perplessità norme che generano condizioni come quella che gli embrioni non possano essere studiati al fine di evitarne l’impianto se malformati, che l’impianto sia obbligatorio, che la donna debba venir sottoposta a molteplici cicli induttivi in caso di insuccesso dell’impianto».


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