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PROVINCIA UDINE/MOZIONE PRO CROCIFISSO NELLE SCUOLE

19 luglio 2004

IN CONSIGLIO PROVINCIALE A UDINE LA MAGGIORANZA (CDL) PRESENTA UNA MOZIONE PER FAVORIRE LA PRESENZA DEI CROCEFISSI NELLE SCUOLE PUBBLICHE

La mozione sul crocefisso nei luoghi pubblici che si discute in consiglio provinciale, è comprensibile solo se atta ad affermare l'aderenza di un principio giuridico e che quindi legittima l'esposizione del simbolo religioso. Se invece la proposta vuole affrontare il tema dell'identità nazionale -afferma Gianfranco Leonarduzzi- allora occorre dire che il simbolo religioso non unisce più. I simboli religiosi in luogo pubblico negano la diversità delle fedi in nome di una fede particolare. Sostenere che il crocefisso esprima l'anima profonda del nostro paese e quindi debba rimanere come segno d'identità della nostra nazione-osserva Leonarduzzi- significa dimenticarsi di quella percentuale di italiani, membri a pieno titolo della nazione, che non vedono il crocefisso come espressione di valori a loro propri, semmai di valori a loro imposti, se poi si affronta anche il sostegno economico con i soldi dei contribuenti, credenti in altro, o semplicemente non credenti, allora peggio ancora. Che occorra includere il crocefisso nel sistema di valori per poter essere italiani? E chi non si riconosce è meno italiano di altri? E questa sarebbe una battaglia di libertà? Occorrerebbe ricordare che nessuno nega al cattolico il diritto di esprimere la sua fede mettendosi il crocefiso al collo. Altro discorso invece è imporlo ed esporlo in locali pubblici come supposta espressione di identità nazionale. Il consiglio provinciale-conclude Leonarduzzi-farebbe bene a promuovere un'inchiesta sui versamenti dell'otto per mille a chi saranno destinati, se ad aiutare i poveri e i deseredati come appare dagli spot televisivi, oppure al sostentamento del clero. Una società multiculturale come la nostra richiede il riconoscimento dei valori costituzionali e repubblicani di libertà."

Gianfranco Leonarduzzi RADICALI ITALIANI FVG



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