UDINE SUPERA LA SOGLIA "PSICOLOGICA" DELLE 1000 FIRME
|
"Oltre 1000 firme raccolte in città nell'arco di pochissimo tempo sul referendum per abrogare la legge N° 40 sulla procreazione medicalmente assistita. E' questo un dato positivo della campagna referendaria avviata dai radicali-afferma Gianfranco Leonarduzzi dei Radicali Italiani- dal quale emerge la reazione dei cittadini udinesi rispetto a un provvedimento che pone in serio pericolo le libertà individuali e di coscienza dell'individuo. Non deve essere permesso a nessuno di ignorare la sentenza del giudice di Catania che ha respinto la richiesta di una coppia che chiedeva la diagnosi preimpianto dell'ovulo. Non si può ignorare l'intolleranza di una legge che obbliga una donna a impiantare un embrione malato. E' un favoloso scatto d'orgoglio e di dignità -prosegue Leonarduzzi- che i cittadini di Udine hanno manifestato sottoscrivendo il referendum, quasi a ritrovare quello spirito laico che la città visse nel '74 e contribuì a confermare la legge sul divorzio. Occorre, a questo punto, continuare a sostenere la raccolta firme e la campagna referendaria che i radicali e non solo, come dimostrato dalle altre forze politiche che offrono il proprio aiuto, affinchè un numero significativo di firme possa smuovere anche chi oggi è perplesso. La battaglia per abrogare la legge sulla fecondazione assistita-conclude Leonarduzzi- è un'ottima ragione per affermare la dignità della politica e svincolarla dalle pressioni cui è sottoposta, a meno che non si voglia negare lo spazio dell'agire umano come nella cultura medievale. "
|
|
|
|