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InCAPPATO(di Platinette)

22 ottobre 2003

Segue l'intervento di Platinette sul suo blog http://platinette.splinder.it/

M'arriva in studio ben prima delle 9.00,orario concordato per la nostra "missione a Trieste", dove ,lui da europarlamentare europeo, io da stagionata soubrette radio-televisiva, andremo a sostenere la candidatura del candidato Radicale alle ormai imminenti elezioni suppletive ( sembrano del genere rosticceria, ma non è così...),Cristina Sponza. Macino dentro me, a metà trucco, nell'orrenda versione ne carne ne pesce, che questo efficientismo mattutino è anche troppo, un brutto segnale, con questo cristone che mi balla intorno ,sicuro si sè, che s'attacca subito ad un Pc, smolla il cellulare, sfoglia i quotidiani, mi stampa promemoria, insomma il primo polverone della giornata insieme alla mia cipria compatta sulla quale riesco anche a starnutire dal vento che m'alza intorno il Cappato. Mi agghindo come una siepe autunnale, tra il prugna e il maron, un maquillage leggero da finta ingenua e, alè, siamo in macchina ( guida lui, manco l'autista,eh ma che stracciaroli 'sti radicali...) una Lancia station di quelle moderne,con la radica e i sedili comodi e ben vicini...Lo guardo di sbieco, mentre intrattiene una conversazione primaria, che, nello studio reciproco del "con chi cavolo devo viaggiare x 4 ore 4...", ed io, strategica come un'annoiata divetta dei telefoni bianchi, gli rispondo recitando a tono come un'autentica puttana di regime, pronta a consegnare un'inesistente purezza al primo politico che mi fa da conduttore....Non so a cosa attribuire (forse alla fame???) o ad una guida fatta di risposte ad un telefonino tri-band, o ad un improvviso vuoto sentimentale nella mia rapinosa vita da cascate del Niagara, ma a Grumello Telgate sono già di sbieco come la Gruber al Tg1 ed inanello sfarzose battute qualsiasi sia l'argomento che, magicamente ci tiene incollate le menti senza che i suoi bulboni con pupilla celeste (che comincio a scrutare con imprevista decisione...) si stacchino dall'inferno dell'a4.Al bivio per la Valdastico ho già i piedoni sul cruscotto ( faccio la freakettona con le caviglie gonfie, ma lui trova molto carini i miei stivaletti australiani..) mentre leggo con appropriata serietà i fax che mi ha preparato relativi alla storia di Cristina Sponza...
Ma quanto parla, c'ho il capoccione che mi cala di lato per la consueta levataccia mattutina...Eppure quella voce,la sua, che conosco dalla radio, mi suona familiare, con un grado d'intimità che da millenni non sentivo come ancora praticabile,insomma al Passante di Mestre sono già in preda alle caldane della babbiona che,scrutato il bocconcino, non nasconde più il desiderio ,come spruzzato dentro la Thesis da un anonimo deodorante per auto...So dettagli della sua vita che nemmeno i fidanzati m'hanno raccontato in anni di conversazioni barocche, e all'arrivo a Trieste, camera matrimoniale al Savoy ( sembro Pretty woman versione Carsica...) in un batter di ciglia finte siamo distesi sul talamo, (gli consiglio di togliere giacca e mocassini per riposare meglio...) mentre io, lussuriosa nelle viscere ma crocerossina agli occhi suoi, tiro le tende ed abbasso la tv...Chiude gli occhi, per 15-20 sec, e finalmente lo guardo senza vergogna: sono a petto nudo, ho messo il pelo in piega, e mi godo lo spettacolo di un uomo senza pregiudizi steso accanto a me, forse col terrore che gli ruzzoli addosso come l'acqua del Vayont, ma, meraviglia della cortesia umana, si lascia andare senza nessuna visibile paura.Mi commuovo della sua abilità e del suo sforzo per farmi sentire bene, e, come nella miglior sceneggiatura di un film degli equivoci e delle occasioni mancate, trilla il telefono: dalla hall ci chiedono tra quanto tempo saremmo scesi per dare avvio alla conferenza stampa; improvvisamente torno dalle caldane della menopausa all'eterna soldatessa che c'è in me e gli sibilo " 10-15 min".Mentre ci ricomponiamo senza aver consumato nulla (se non reciproci terrori...) mi permetto la svirgolata di consigliare una cravatta: sono inCappata nel ruolo della moglie del politico, ma l'esercizio di stile non è del tutto estraneo a quel metro e novanta di dialogo ininterrotto:che debba prendere una casa a Strasburgo?



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