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COFFERATI CONTRO I REFERENDUM. D'ALEMA RENDE LA PAROLA A GRAMSCI: IL LIBERISMO E' DI SINISTRA?

26 luglio 1999

Pannella: "Le due prime pagine dell'Unita' con Cofferati contro i referendum radicali.
D'Alema interverra' al V congresso italiano del PR. Anche Cofferati invitato a intervenire con una 'relazione'.
'E' l'attacco piu' grave degli ultimi quaranti anni'. D'Alema rende invece la parola a Gramsci. Sorpresa: il liberismo italiano e' di sinistra e antifascista? Padroni e destra politica si illudono di lucrare tradendo?

Roma, 25 luglio 1999

"Finalmente un quotidiano nazionale dà ai suoi lettori un'informazione leale e corretta sull'importanza che i referendum radicali hanno per la vita sociale e politica del paese. 'Il Corriere della Sera', 'Repubblica', 'La Stampa'? No. E men che mai 'Il Sole 24 Ore". Si tratta invece, dell''Unità' che dedica l'apertura delle due sue prime pagine alle dichiarazioni di Cofferati sui 'referendum contro i deboli', o 'attacco ai deboli'. Felicitazioni a Paolo Gambescia e al giornale dei D.S., tenendo ovviamente ben presente che miracoli non si chiedono a nessuno, e che era ed è forse troppo attendersi che 'L'Unità' possa informare con adeguato rilievo sulle convinzioni opposte che - in tema di referendum radicali - hanno economisti e politici, parlamentari dell'Ulivo e anche della Quercia; dai quali non c'è troppo da attendersi che oseranno annunciare scelte diverse da quelle di Cofferati.

Comunque, Sergio Cofferati è stato formalmente invitato da Emma Bonino ad intervenire con una sua relazione-intervento al V Congresso italiano del PR, che si terrà sabato 31 luglio e domenica 1 agosto. Ci auguriamo che, nelle prossime ore, il leader sindacale ci comunicherà l'accettazione di questo invito. Come ha già fatto il Presidente del Consiglio Massimo D'Alema cui va il nostro ringraziamento per aver corrisposto positivamente al nostro invito.

Per la terza volta, grazie a 'Radio Radicale', abbiamo udito Massimo D'Alema evocare una pagina 'liberista', a favore del 'mercato', di Antonio Gramsci. Altre se ne troveranno, ne siamo certi, sepolte e rimosse non a caso, sin qui. Ma Gramsci conosceva già da molti anni il 'liberismo italiano', quello in primo luogo di Gaetano Salvemini, di De Viti De Marco, di Gobetti e del giovane Ernesto Rossi, oltre che quello di Luigi Einaudi e di Luigi Sturzo. Il liberismo storico italiano, tutto di segno riformatore antifascista, democratico-liberale, liberal-socialista, radicale.

L'alleanza altrettanto storica del mondo industriale (con le sue componenti 'padronali' e 'operaie'), di quello burocratico-centralista e di quello 'meridionale' del latifondo, delle mafie e poi del suo notabilato statal-partitico, è a monte e non può riversarsi nell'odierno potere sindacale e corporativista, antiliberale e antiliberista, antiradicale a antipopolare di oggi.
Così accade che il sindacato e la sinistra di potere prendano energicamente posizione contro l'iniziativa liberale e liberista dei radicali, riconoscendogli una valenza (sia pur negativa) 'senza precedenti negli ultimi quarant'anni'.
Cofferati, a suo modo, ha perfettamente ragione. Lo scontro, questa volta, è serio, grave, senza precedenti. Tale che 'o si è di qua, o si è di là'. Occorre scegliere".

La Confindustria, il potere economico organizzato, la destra politica (il cosiddetto centro) si illudono, invece, di poter lucrare tradendo, fingendosi distratti, o estranei, o disinteressati?
Da non giacobini, quali siamo, veglieremo che i canestri della storia non si riempiano di nuovo delle loro teste, e poi di quelle dei loro stessi avversari. Occorre più saggiamente lasciare i morti seppellire i loro morti, e dar corpo, vita al nuovo futuro. Il 28 e 29 luglio - Referendum Days - tentiamo un nuovo passo in quella direzione.



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