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Bobo Craxi: via dal Polo, uniamoci e candidiamo la Bonino
Il vicesegretario del Nuovo Psi: con noi i Radicali, Segni e Scognamiglio. Oltre naturalmente allo Sdi di Boselli.

• da Corriere della Sera del 20 agosto 2004, pag. 10

di Daria Gorodisky

ROMA - "Per favore non chiamatelo terzo polo, perché è un orrore. Diciamo: alternativa laico-riformista". Bobo Craxi, vicesegretario del Nuovo Psi, annuncia così il suo futuro: lontano da Berlusconi e dal centrodestra. Un addio le cui premesse sono certo rintracciabili in quel raddoppio dall'1 al 2% ottenuto alle Europee; e nei "maltrattamenti" ricevuti dal leader dello schieramento e da alcuni alleati: "Ormai con la Lega c'è incompatibilità". Ma forse un addio dovuto principalmente alla "dinamica di movimento che si è innescata in vista delle prossime Politiche e che indica prospettive diverse". L'idea di un nuovo rassemblement , auspicata un mese fa ("ma solo in chiave culturale", sottolinea lui) da sua sorella Stefania e appoggiata dal segretario del partito Gianni De Michelis, ora diventa proposta politica: "La porterò al nostro congresso, a fine anno. Vorrei che lì si sancisse la fine della nostra subalternità alla Cdl".

A chi è rivolto, esattamente, l'invito?
"Le ultime Europee hanno dato il segnale evidente che si va verso una scomposizione dei poli. Esiste un'area laico-riformista non rappresentata, un bacino di disaffezione elettorale e una fascia di delusi di Forza Italia che però non sono pronti a passare da Berlusconi a Prodi. Tutto questo ha un potenziale attorno al 6% e va organizzato".


Spieghiamo l'area laico-riformista ...
"Noi, i Radicali, i senza casa come Segni e Scognamiglio... E naturalmente lo Sdi di Enrico Boselli: basta con la tragedia della diaspora socialista".


Il candidato a Palazzo Chigi?
"Emma Bonino. Poi, restando a questa legge elettorale, accordi sui seggi uninominali, mentre nella quota proporzionale si può anche andare divisi".


E i repubblicani? Antonio Del Pennino vi ha proposto qualcosa del genere, però con ancoraggio al centrodestra.
"Giorgio La Malfa è diventato non dico anziano, perché non lo è, ma molto prudente".


Ne ha già parlato con gli interessati? Con Pannella, per esempio?
"Marco deve decidere, ma penso che non gli dispiacerebbe essere padre nobile di questa operazione che porta alla candidatura della Bonino. In fondo ha un debole per noi e penso che negli anni abbia maturato un senso di colpa nei confronti di Craxi (Bettino, suo padre; ndr ). Credo che molti radicali siano già convinti sull'idea di una federazione di soggetti diversi con un programma politico-elettorale che parta dalla difesa dei diritti civili, di temi come aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, ricerca...".


Veniamo a Boselli.
"Si troverà in una impasse . Da un lato, è legato a Prodi: però schiacciato a sinistra in forma subalterna e in attesa di Godot, quel partito riformista che non si vede proprio all'orizzonte. Dall'altro, viene richiamato alla riunificazione dell'area socialista. In questi anni il socialismo europeo è stato occupato dagli ex comunisti e non ha attratto una parte dei vecchi elettori: molti sono finiti a votare Forza Italia, molti si astengono. Bisogna riavvicinare il Pse alla sua tradizione".


Perché non passate al centrosinistra, come vi ha chiesto lo Sdi?
"Non ci può essere un automatismo "fuori dalla Cdl-dentro l'Ulivo". Oltre.tutto, è vero che alle ultime elezioni Forza Italia ha perso; ma il centrosinistra non ha incassato".


Ci sono motivi di rancore con la Cdl?
"Non possiamo più restare con la Lega: il federalismo confligge con gli interessi generali del paese, mina l'unità dello Stato. E poi la loro aggressione a Chiara Moroni, in Parlamento: è uno di quei fatti simbolici che sanciscono determinate fratture".


E Berlusconi?
"Forza Italia teorizza un grande Ppe italiano. Questo significa che noi non avremmo senso. Anche in campagna elettorale ci ha attaccato... Il tempo ha consumato i fattori contingenti ed emotivi che hanno dato luogo all'alleanza del 2001: all'indomani della morte di mio padre il centrosinistra era indisponibile, se non ostile. Infine, visto Formigoni? Dice "Ppe anche con i popolari della Margherita": è un attacco a Prodi, ma anche all'Udc... Tutto si muove, finalmente si torna a fare politica".


De Michelis condivide il progetto?
"Anche lui ha detto che la nostra permanenza nel centrodestra era provvisoria, no? Mi auguro che la maggioranza del partito converga sulla scelta di autonomia, riunificazione dei socialisti e polo laico riformista".



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