TRIESTE. "Una legge liberticida e antiscientifica che riporta la società italiana ai tempi di Galileo": così l’ astrofisica Margherita Hack ha definito la legge sulla procreazione assistita, intervenendo a un incontro organizzato a Trieste dal Comitato referendario regionale del Friuli-VG per l’abrogazione integrale del provvedimento legislativo. "Con questa legge - ha affermato Hack - si ritorna ai tempi di Galileo, quando si rischiava la tortura, perchè doveva essere il sole a girare attorno alla terra e non viceversa. Ma questa legge - ha aggiunto - fa ancora più male, perchè introduce norme così restrittive da incidere sulla salute fisica e mentale della gente, ed è ancora più grave, perchè va a penalizzare le classi meno abbienti". Con un appello alla parte laica della società italiana, Margherita Hack si è unita ai promotori del referendum per chiedere l' arresto di una legge che ha più volte definito "clericale" Secondo l' astrofisica, la legge sulla procreazione assistita "viola gravemente la libertà dei singoli cittadini e, in particolare, delle donne che vorrebbero avere un figlio e non possono farlo per via naturale, come solo in uno Stato totalitario potrebbe avvenire". Hack ha infine stigmatizzato "gli ostacoli posti dalla legge alla ricerca scientifica sulle cellule staminali degli embrioni che - ha spiegato - possono permettere di guarire malattie terribili come l' Alzheimer e la sclerosi a placche". Durante l' incontro, è stato presentato il Comitato regionale congiunto per la mobilitazione della raccolta di firme sul referendum integralmente abrogativo e sui quesiti parziali. "Siamo agli sgoccioli - ha affermato Christina Sponza -: le firme dovranno essere raccolte entro il prossimo mese di settembre, per evitare che si vada a votare soltanto nel 2007".