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“Legge infame, firmate il referendum”
Intervista a Marco Cappato, esponente di spicco di Radicali italiani. Ieri sera era presente a FestaReggio.

• da Ultime Notizie del 29 agosto 2004, pag. 7

Ieri sera il giovane esponente di "Radicali Italiani", europarlamentare della Lista Bonino dal ’99 al giugno scorso, ha fatto tappa alla kermesse dei Ds per un dibattito sulle coppie di fatto. Lo abbiamo incontrato e intervistato. Procreazione assistita, Iraq e politica interna i temi toccati.


Come sta andando la raccolta-firme per abrogare la legge sulla fecondazione?
Siamo in una situazione molto difficile: rischiamo di non raggiungere il mezzo milione di adesioni necessarie. A livello nazionale sono state raccolte circa 150mila firme. O la mobilitazione diventa eccezionale o non riusciremo ad arrivare il 30 settembre in Corte di Cassazione con le 500mila firme. Dobbiamo riuscire a cancellare una norma che è vergognosa nel panorama legislativo europeo.

Perché giudicate negativa questa legge?
Prendiamo in prestito qualche definizione di personaggi noti. L’oncologo Veronesi: "Legge infame che obbliga l’impianto di embrioni malati nell’utero della donna". L’astrofisica Margherita Hack: "Legge che fa tornare ai tempi di Galileo Galilei". Il Nobel Rita Levi Montalcini: "Norma immorale e inaccettabile". Il Parlamento ha partorito una legge che va contro la sensibilità delle persone.


Qual è la posizione di Radicali Italiani sulle coppie di fatto? (il tema dibattuto ieri sera, ndr)
L’Italia è nella retroguardia dell’Ue. L’imposizione clericale ha impedito di proseguire il cammino della modernizzazione. Grazie alle battaglie radicali degli anni ’70 il nostro Paese era stato il primo al mondo ad aver approvato una legge sui transessuali. Ora siamo gli ultimi. È lo stesso problema della fecondazione assistita: l’intervento della Chiesa nell’ambito legislativo.
Siamo contrari a qualsiasi discriminazione sessuale: appoggiamo, quindi, le coppie formate da persone dello stesso sesso.

La sua opinione sul pdl presentato da Forza Italia per modificare alcuni punti
della legge sulla procreazione.

È una provocazione e una truffa fatta nel tentativo di evitare il referendum.


Se il Parlamento approvasse il pdl, il referendum, se indetto, salterebbe?
È un’illusione della maggioranza di Governo. La giurisprudenza della Cassazione prevede il superamento di un referendum solo se la nuova legge accoglie le richieste del referendum stesso. La proposta Tomassini non incide sulla battaglia radicale.


Mediaset in totale silenzio e Rai in parte. Come mai i due poli televisivi non
informano i cittadini su un argomento così importante?

È una televisione da tribunale. La disinformazione nel nostro Paese è totale. Se Rai e Mediaset facessero dibattiti sul comportamento delle diverse forze politiche riguardo la legge sulla fecondazione, allora la raccolta firme andrebbe molto meglio. Ma sanno solo obbedire ai loro padroni. Oggi la voce del padrone è quella clericale ed è trasversale: unisce Berlusconi a Rutelli.

La Corte Costituzionale (deciderà se dare o no il via libera al referendum se sarà raccolto il mezzo milione di firme, ndr) nel 2000 ha bocciato 14 proposte referendarie su 20 promosse dai Radicali. Come si comporterà in questo caso?
La Consulta servirà la parte politica che le converrà servire. Ma la Costituzione è chiara. Tutti i referendum che non riguardano amnistia, indulto, argomenti fiscali, trattati internazionali e confini geografici sono ammissibili.
Il suo parere sull’attuale situazione politica italiana.
Nelle strategie dei due poli continua a esserci tutto tranne l’alternativa liberale nella giustizia - responsabilità civile dei magistrati e separazione delle carriere -, in economia e nelle scelte individuali in materia di sesso, procreazione e droga.

Reggio, la sua Provincia e la Regione sono rette da giunte di centrosinistra. Cosa pensa di questa coalizione?
A livello nazionale, dal ’96 al 2001 non è stata fatta nessuna riforma di stampo libertario circa sessualità, droga, fecondazione. In più oggi continua a essere un’alleanza che non ha né un impegno concreto né un Dna liberale. Ciò però non significa essere rassegnati. Nei prossimi mesi potrebbe esserci la possibilità di lavorare insieme su iniziative comuni, come dimostra la raccolta-firme per abrogare la legge sulla fecondazione.


Romano Prodi è il miglior candidato premier dell’Ulivo per le prossime politiche?
Da presidente della Commissione europea, del Consiglio dei Ministri e dell’Iri, Prodi ha svolto con capacità e professionalità un ruolo di gestione burocratica del potere. Questo tipo di politica non ci interessa e anche a sinistra dovranno porsi il problema di un progetto per governare che è diverso dalla demonizzazione di Berlusconi. Mi auguro che nella politica del Professore ci possa essere spazio per l’alternativa liberale.

Come si comportano i singoli partiti in relazione al referendum?
Mobilitazione avanzata da parte di Rifondazione comunista e della lista Di Pietro. I Ds non hanno aderito in quanto partito ma c’è stato l’appoggio di singole personalità, alcune delle quali di rilievo. Queste, da pochi giorni, si sono rivolte al loro esercito di consiglieri comunali che potrebbe essere la chiave del successo della campagna referendaria. I Ds, ripeto, non hanno
aderito come partito: un segnale molto negativo.


FestaReggio, comunque, è la festa dei Ds...
Certo, ma a livello nazionale dobbiamo raccogliere 25mila firme al giorno. Serve l’impegno quotidiano e ramificato di ogni provincia.


Quante firme ad oggi sono state raccolte nel reggiano?
A partire dal primo luglio circa 2500. Da ieri sera le hanno cominciate a raccogliere anche i militanti di Rifondazione alla Festa di Liberazione di Montecchio.


Passiamo alla politica estera. Come valuta la vicenda, purtroppo conclusasi tragicamente, di Enzo Baldoni?
Non è stata una buona idea quella di enfatizzare in positivo e in negativo il suo connotato pacifista. Comunque c’è da unirsi nel cordoglio per la tragedia umana. Lo stato in cui versa l’Iraq è fatto anche di orrori come quello di cui è stato vittima il giornalista italiano.


Il segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone, non appena appresa la notizia dell’esecuzione di Baldoni, ha ricordato una frase degli integralisti islamici: "Noi amiamo la morte più di quanto voi possiate amare la vita". Lei teme un attentato in Italia?
La paura è comprensibile ma bisogna superarla: questo sentimento è cattivo consigliere. Insieme a Emma Bonino sono stato di recente a Baghdad per esprimere la mia vicinanza a chi in territorio iracheno cerca di operare per la transizione verso la democrazia. Se l’attuale conflitto si sviluppasse in uno scontro di civiltà, allora ci ritroveremmo in una guerra persa in partenza.


Due settimane fa il giornalista reggiano Nicola Fangareggi, in viaggio verso una città a ridosso del confine ceceno, è stato sequestrato per ore dai Servizi segreti russi. Cosa pensa della situazione cecena?
Vladimir Putin ha gestito e gestisce il contesto ceceno come massacratore di un popolo. È stato pianificato, deciso e realizzato un genocidio sconosciuto alla comunità internazionale e anche coperto in base all’utilità dell’alleanza con la Russia. La responsabilità politica di ciò che accade nella repubblica caucasica è dell’attuale presidente russo.


Lei nel 2002 è stato eletto cittadino europeo dell’anno...
Un settimanale del gruppo dell’Economist che si occupa di affari europei mi ha dedicato la sua copertina per il lavoro svolto a Strasburgo sulla privacy e le comunicazioni elettroniche. I miei studi riguardavano la necessità di non abbandonare, nell’ambito della lotta al terrorismo, le nostre libertà individuali.


Le informazioni per chi volesse aderire a Radicali Italiani?
Stella Borghi è la nostra rappresentante a Reggio e provincia. La si può
contattare al numero 338 4338703.



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