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Capezzone al Polo: dimostrateci che volete un accordo con noi

• da Corriere della Sera del 31 agosto 2004, pag. 11

di Paola Di Caro

ROMA — Forza Italia, An, la Casa delle Liberta nel suo complesso, vogliono davvero costruire un rapporto politico con i Radicali? E allora si convinca Silvio Berlusconi a "rimuovere il blocco politico" in atto da anni nei loro confronti, si compiano uno, due, tre fatti concreti e significativi che dimostrino interesse e volontà di intesa, e soprattutto si affidino ai Radicali "fronti politici, con gestione e governo radicale di questi fronti". Lo dice Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani, in risposta alle aperture che da settimane arrivano dalle fila del centrodestra, ma che ancora non si sono trasformate in proposte concrete.

Proprio quelle che chiedete voi Radicali: ma non potreste dare una mano ai vostri interlocutori suggerendo loro qualche tema di confronto per aprire un tavolo?

"Noi non facciamo richieste, piuttosto offriamo disponibilità, agli uni e agli altri, a siglare un contratto politico su alcune questioni concrete. E trovo molto corretto il fatto che nè Gasparri nè Bondi parlino di accordo complessivo con noi o del nostro ingresso nell'uno o nell'altro schieramento. Tra l'altro, su questioni di coscienza, noi e il Polo possiamo davvero dirci avversari".

Richieste non ne fate, ma ponete condizioni all'apertura di un dialogo?

"Non è una condizione, è una necessità preliminare: il Polo deve dimostrare che la conventio ad excludendum contro i Radicali non c'è più. Perché non vorrei si dimenticasse cosa è successo negli ultimi dieci anni, nel '94 Berlusconi disse che Pannella sarebbe stato il suo ministro degli Esteri e si è visto come è finita, nel '96 non ci presentammo alleati ma con l'intesa che gli eletti si sarebbero battuti per l'uninominale secco e il patto non è stato rispettato, tra il '99 e il 2000 li scongiurammo di appoggiare i nostri referendum che tantissimi elettori di FI e An sostenevano con entusiasmo e invece Berlusconi li definì "referendum comunisti", nel 2001 Luca Coscioni fu escluso dal comitato di bioetica, nel '99 Emma Bonino non fu confermata commissario europeo e appena un mese fa sia lei sia lo stesso Monti sono stati messi da parte in favore di Buttiglione..."

Insomma, se si guarda al passato secondo lei c'è poco da stare allegri.

"Beh certo, alla luce di tutto questo e non solo, quando ci dicono "dialoghiamo" vorremmo sapere cosa significa. Per questo chiediamo due, tre fatti concreti prima di sederci a un tavolo. E ci permettiamo di ricordare a Berlusconi, che ha 100 voti di maggioranza alla Camera, che la gente non ne può più di liti e ripicche interne alla coalizione, che è surreale- fra i tanti - un dibattito sul se ti fanno o non ti fanno tagliare le tasse: con i suoi numeri le tasse si tagliano e basta. Serve una svolta, altrimenti finisce male".

Ma la svolta che lei chiede a Berlusconi, per vedere protagonisti anche voi Radicali, presuppone la rottura dell'alleanza di centrodestra?

"A noi non interessano affatto le sommatorie tipo la Cdl più Radicali più Mastella, nè ci interessa oggi entrare nella coalizione di governo o mandare Pannella al governo. Sta a loro muoversi e decidere come, ma diano segni concreti, scelgano politiche radicali e affidino a radicali il governo e la gestione di quei fronti, soprattutto su temi internazionali" .

Cosa intende per temi radicali e incarichi gestionali, se esclude al momento un ingresso nella coalizione di governo o un'alleanza organica?

"Posso indicare un modello riuscito di contratto politico, ed è quello del governo Amato nei primi anni '90: prima ci fu una forte polemica tra Amato e Pannella, poi si arrivò all'attuazione del referendum sulla droga, a una politica condivisa sulla ex Jugoslavia con il riconoscimento di Slovenia e Croazia, all'avvio con Emma Bonino di battaglie all'Onu contro la pena di morte e per il Tribunale Internazionale. Ma qualcuno mi sa spiegare perché oggi di un fatto politico come la conferenza internazionale di Sanaa, dove 44 governi si sono riuniti a discutere grazie ad Emma, si sono accorti gli americani, il G8 e il governo italiano no?"

Non sarebbe più facile avviare un confronto con il centrosinistra? Almeno un tema di lavoro comune l'avete, in raccolta di firme per il referendum per l'abrogazione della legge sulla fecondazione assistita.

"Su questo in realtà ancora molto, moltissimo è da fare: i Ds hanno fatto un'iniziativa trasversale alle loro correnti che apprezziamo molto, in tante realtà lavorano bene, ma Fassino da settimane non pronuncia parola sul tema, e abbiamo venti giorni soltanto per raccogliere oltre trecentomila firme".



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