La corsa contro il tempo ha segnato una tappa a favore dei radicali nel tentativo di cancellare la legge sulla procreazione assistita: ieri al tavolo per la firma dei referendum sono accorsi gran parte dei partiti della sinistra, esponenti dei Ds, dei Comunisti Italiani, dei Verdi, dello Sdi. Tra consiglieri comunali e provinciali Ds, dirigenti politici e autorevoli amministratori come il sindaco Sergio Chiamparino, il vicepresidente della giunta provinciale Gianni Oliva, molti assessori. In via Garibaldi c’erano anche rappresentanti del centro, Raffaele Petrarulo per l’Italia dei Valori e Susanna Fucini, di Alleanza Popolare-Udeur.
L’appello ai partiti di sinistra era stato lanciato a metĂ giugno dal consigliere regionale radicale Bruno Mellano e da Igor Boni, dell’associazione Adelaide Aglietta: "Cari amici, ... è da aprile che noi siamo in strada a raccogliere le firme sul referendum; sono ormai oltre 10.000 i cittadini piemontesi ad averlo firmato, fra i quali Mercedes Bresso, Sergio Chiamparino, Pino Chiezzi, Enrico Moriconi, Diego Novelli, Rocco Papandrea, ma non basta! Come sapete, occorrono 500.000 firme, avendo come termine ultimo il 30 settembre; se non riusciremo a farcela per allora, dovremo riparlarne nel 2007".
Chiamparino ha dovuto ri-firmare. Tutte le persone che hanno aderito in data antecedente il primo luglio devono ri-farlo, spiega Carmelo Palma: "Per il fallimento o il successo della raccolta firme sul referendum contro la legge sulla procreazione assistita tutto si giocherĂ in una ridottissima manciata di giorni. L’impegno dei Ds, tardivo ma ieri preso con piena assunzione di responsabilitĂ , è un fatto importante non solo dal punto di vista organizzativo, ma anche dal punto di vista politico", e aggiunge che se non si coglierĂ il risultato sarĂ soprattutto la sinistra a subire la sconfitta. Con Palma c’è Alesssandro Frezzato, studente di filosofia, costretto a vivere in carrozzella da un handicap, che è tra i dirigenti dell’associazione Luca Coscioni che ha promosso i referendum.
Sta nascendo una formazione trasversale, come auspicano i radicali, all’ombra di questi referendum. Esponenti di Forza Italia (il consigliere regionale Angelo Burzi, mentre il presidente Ghigo ci sta pensando) sulla stessa posizione del segretario provinciale Ds Larizza, e dei capigruppo Ds in Comune e in Provincia. Borgogno ed Esposito. Al contrario Chiamparino e Oliva lontani dall’invito dei cattolici Mimmo LucĂ (parlamentare Ds), del vicesidnaco Marco Calgaro (Margherita), e anche del laico Gianni Vernetti, segretario regionale della Margherita, a migliorare la legge, ma senza ricorrere a referendum. "Io l’ho anche votata, perchĂ© è meglio del Far West", dice Vernetti. Calgaro e LucĂ temono per di piĂą che questa mossa di Pannella contenga un qualcosa di strumentale, per intaccare cioè l’armonia tra Margherita e Ds. LucĂ ne aveva parlato all’interno della segreteria nazionale della Quercia e gli pareva che si fosse scelta la strada dell’adesione individuale, e non di partito: "Tra l’altro, non mi risulta abbiano firmato Violante, la Turco".
Il vicesindaco Calgaro avrebbe preferito che la ri-firma di Chiamparino fosse individuale e non sventolata. I Ds a braccetto dei radicali? Una novitĂ ? Al tavolo ieri, ad esempio, c’era Giulio Manfredi che nel suo libro-denuncia "Telekom Serbia, presidente Ciampi, nulla da dichiarare?" aveva tirato in ballo le responsabilitĂ politiche di Piero Fassino, a quei tempi sottosegretario agli Esteri. "Ma so distinguere un contenuto dall’altro", dice Manfredi. Il Ds Larizza avverte alleati e politici di ogni fronte che "un sindaco ha diritto di esprimere le proprie opinioni e di farle conoscere", che i partiti fanno bene a pronunciarsi e con i radicali è opportuno confrontarsi su ogni questione. Prossime elezioni regionali comprese