Radicali e opposizioni chiedono le dimissioni dopo il caso del bimbo talassemico
ROMA - Si rinvigorisce il fronte contrario alla legge sulla procreazione assistita capitanato dai Radicali. A tal punto da chiedere le dimissioni di colui che la legge l'ha fortemente voluta: il ministro della Salute Girolamo Sirchia.
Un'intervista del "Corriere della Sera" allo specialista che ha seguito i genitori del bambino salvato dalla talassemia, con un trapianto di cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale dei fratellini del piccolo, ha infatti svelato che i gemelli sono nati dalla provetta e con la selezione degli embrioni. Tecnica vietata in Italia dalla recente legge sulla procreazione assistita. Un particolare non citato dal ministro Sirchia durante la conferenza stampa in cui annunciava l'esito positivo dell'intervento.
I radicali manifestano davanti a Montecitorio chiedendo le "immediate dimissioni" di Sirchia "che ha mentito pavoneggiandosi con un intervento realizzato grazie a tecniche che la sua legge vieta". La stessa richiesta arriva da molti altri esponenti dell'opposizione (Mussolini compresa). A fornire un alibi all'omissione del ministro ci pensa lo stesso Policlinico di Pavia: "La modalità di procreazione non ha avuto alcuna influenza sul risultato clinico e non si è pertanto ritenuto necessario portarlo a conoscenza delle Istituzioni e della stampa".
"Con la normativa vigente sulla fecondazione assistita, quei gemellini sani non sarebbero mai nati e il loro fratellino sarebbe stato condannato alla morte", osserva però il ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, riconoscendo la necessità di modificare alcune parti dell'attuale legge, ma ribadendo chiaramente il suo "no" al referendum.
Non vengono apprezzate all'interno della coalizione di maggioranza le "posizioni estemporanee" del ministro azzurro, che secondo il centrista Ronconi "non rafforzano il governo, né garantiscono una apprezzabile credibilità allo stesso". Chi nel centrodestra spende parole in favore di Sirchia sembra più preoccupato dalla costante polemica con i Radicali che dal pericolo di compromettere irrimediabilmente quell'accordo politico caldeggiato da molti.
"E' molto difficile dialogare con chi alza la voce e va in piazza a reclamare le dimissioni dell'avversario di turno", afferma Francesco Giro, responsabile per i rapporti con il mondo cattolico di Forza Italia, sottolineando la difficoltà del rapporto tra la Cdl e i radicali. E un invito a concentrare l'attenzione sull'"efficacia terapeutica dell'utilizzo delle cellule staminali prelevate dal sangue del cordone ombelicale". "Altro discorso è la selezione pre-impianto ai quali vennero sottoposti i donatori", dice Giro.