Di fronte al massacro dei bambini in Ossezia vedo anche il pericolo del paragone tra "ceceni" e "palestinesi". In molti ci provano, a destra come a sinistra. Chi si a limita a constatare che "il terrorismo è tutto uguale e viva Putin" e chi banalizza il terrorismo a una "reazione disperata". Tutti loro dovrebbero ricordare alcuni fatti. Vladimir Putin ha scelto la strada militare e annullato ogni ipotesi di soluzione politica. In Israele, Ariel Sharon ha aperto una crisi di governo, ha spaccato il proprio partito e si gioca tutto sul "piano di ritiro". Putin spara a casaccio e rade al suolo Grozny, Sharon pretende dall’esercito operazioni chirurgiche. Il governo russo nega ai giornalisti di poter entrare in Cecenia, chi ci prova rischia. Per questo è stato ucciso Antonio Russo. Al contrario, gli scontri tra arabi e israeliani sono ripresi dalla CNN minuto per minuto. In una sola occasione Israele ha negato l’accesso ai media e ancora se ne pente, perché ha così permesso di creare la fandonia del "massacro di Jenin". Israele fa una sporca guerra, ma rimane una democrazia. Putin fa altro. Dobbiamo sconfiggere ovunque il terrorismo islamico, ma stiamo attenti agli alleati che ci scegliamo.