Per mettere una firma in piazza a Mondello ieri pomeriggio c'era la fila. Perché "la gente viene, ascolta, si informa, capisce e esprime la sua libertà , il suo pensiero". E ieri Emma Bonino era soddisfatta: "A Palermo come in tutte le altre città e gli altri Paesi d'Italia abbiamo trovato gente in coda e una grande accoglienza. Speriamo.".
Spera, dunque, la condottiera della battaglia contro la legge sulla fecondazione assistita. La donna leader dei radicali ieri ha fatto tappa a Palermo e ha raccolto adesioni al referendum contro la legge 40/2004, "norma proibizionista che vieta ai cittadini la libertà di scelte personali e chiude la porta alla speranza di vincere malattie come il cancro, l'Alzheimer, il diabete". Secondo la Bonino l'accoglienza entusiastica, la coda ai tavoli per firmare conferma la necessità di cambiare la legge.
"Più si fa informazione, più si parla e ci si confronta con la gente, più troviamo riscontri a un principio fondamentale. Della propria vita decidono i cittadini adulti di questo Paese e non lo Stato. La politica dovrebbe restare fuori dalle camere da letto. La scelta su una gravidanza all'interno di una coppia non può che essere presa dalla coppia". L'hanno capito anche negli altri fronti: "Ultimamente - continua la Bonino - si sono mossi anche i grandi partiti. meglio tardi che mai". Entro il 30 settembre dovrebbe essere chiuso il termine per le richieste di referendum. Ultimi giorni di corsa, dunque. "Girando - prosegue - ci rendiamo conto che la gente vuole riappropriarsi della propria volontà di decidere.
Lo Stato finora ha cercato di negarlo. E la gente, che ha problemi di infertilità è costretta a pagare a peso d'oro le stesse terapie in Svizzera, a Malta, in Spagna, in Gran Bretagna. Lo stesso accade per la ricerca scientifica sulle cellule staminali dell'embrione. In Corea del Sud stanno facendo passi da gigante. Il risultato sarà che chi ha i soldi riuscirà a farsi curare da cancro, Alzheimer e altre malattie degenerative andando all'estero. I poveracci moriranno santi in Italia, perché lo Stato ha deciso così".