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A Nairobi conferenza contro l'infibulazione

• da L'Unitŕ del 17 settembre 2004, pag. 4

NAIROBI. Una donna ogni tre minuti nel mondo subisce la mutilazione genitale. Su questa tragedia si sta svolgendo a Nairobi la conferenza internazionale organizzata dal governo del Kenya e dall'associazione radicale "Non c'è pace senza giustizia", con la collaborazione di altre organizzazioni non governative, Ue e Unicef. Relatrice Emma Bonino, deputata europea e fondatrice di "Non c'è pace senza giustizia". Scopo della conferenza che proseguirà fino al 18 settembre, è affrontare il dramma dell'infibulazione e accelerare la ratifica del Protocollo di Maputo da parte dei Parlamenti africani. All'articolo 5 il documento, varato nel luglio '93, prevede che le mutilazioni genitali femminili siano proibite e condannate. Ma perché entri in vigore occorre la ratifica da parte di 15 Stati. Fino ad oggi solo tre parlamenti lo hanno approvato (Ruanda, Libia ed Isole Comore), anche se altri Stati, tra cui il Kenya, si sono detti pronti a farlo. Ad aprire la conferenza è stata la drammatica testimonianza di Fouzia Hassan, una bimba somala di 12 anni. "Mi hanno presa, inchiodata al suolo, tre donne sedevano su di me e mi tenevano come crocifissa: strillavo, strillavo con quanto fiato avevo in gola. Il dolore che provai non potrò dimenticarlo.". Sono stati proprio i genitori di Fouzia, convintisi di aver commesso una barbarie, a dar vita a un'organizzazione contro questa pratica che si chiama "Global Child Hope".



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