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Telekom Serbia, i magistrati volano a Belgrado
Nuovi interrogatori dei pm torinesi. Il 27 il Gip deciderà sull’archiviazione.

• da Il Giornale del 19 ottobre 2004, pag. 8

Sono partiti per una trasferta in Serbia e Montenegro i due magistrati titolari a Torino dell’inchiesta su TS. Il procuratore capo Marcello Maddalena e l’aggiunto Bruno Tinti si sarebbero recati in primo luogo a Belgrado, anche se le tappe del loro viaggio vengono mantenute nel massimo riserbo. I pm che indagano sull’acquisizione di una quota di TS da parte di Telecom Italia nel 1997 hanno già provato a sentire Slobodan Milosevic, in carcere all’Aja, che però si è rifiutato di rispondere. A Torino i magistrati hanno ascoltato il suo vice, Nikola Sainovic, e, tra i politici italiani, Romano Prodi (allora presidente del consiglio), Piero Fassino (ex sottosegretario agli Esteri) e Lamberto Dini (ex ministro degli esteri).

A luglio Tinti e Maddalena avevano sentito anche il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, all’epoca ministro del Tesoro: i pm avrebbero appurato che non si occupò direttamente della trattativa. Quest’estate i magistrati avevano proposto al giudice l’archiviazione della prima tranche di inchiesta, ma allo stesso tempo avevano precisato che mancavano ancora alcuni accertamenti, e che non era stato possibile concluderli in tempo utile. La proposta di Tinti e Maddalena verrà discussa il 27 ottobre davanti al gip Francesco Gianfrotta, che ha sostituito il giudice precedente, Marco Gianoglio, in passaggio verso un’altra procura. L’ipotesi accusatoria che rimane in piedi è che nell’operazione Telekom qualcuno incassò delle tangenti. Oltre a Sainovic, i pm hanno ascoltato numerosi dirigenti dell’ex governo serbo. In particolare i magistrati hanno voluto capire di più su una frase pronunciata da Milosevic in occasione di un brindisi nel palazzo presidenziale per festeggiare la conclusione dell’affare Telekom: “Quei mafiosi di italiani …”. I presenti avrebbero affermato di averla sentita, precisando però che, a loro parere, non era stata riferita al pagamento di tangenti …

Ma la visita in Serbia è anche l’occasione per approfondire il contenuto di alcune carte che il magistrato del tribunale penale dell’Onu, Carla Del Ponte, “chief prosecutor” nel processo Milosevic, in un’intervista alla Repubblica, aveva definito “interessante” su Telekom Serbia. Si tratta della documentazione bancaria in possesso della pubblica accusa dell’Aja, ricevuta, a quanto raccontò il procuratore, dalla Grecia. “Secondo me – aveva detto la Del Ponte – sono documenti decisamente pertinenti al caso in questione. Toccherà ai magistrati italiani vagliarne l’utilità. Con Maddalena, del resto, stiamo lavorando per raccogliere tutto quello che potrebbe essergli utile”.

(EFo)



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