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Lettera aperta al Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo

• da L'Opinione del 26 ottobre 2004, pag. 4

di Marco Cappato

Egregio Presidente,

nel presentare la giornata nazionale "Orientagiovani" promossa da Confindustria per oggi, martedì 16 novembre, si descrive un obiettivo con il quale non si può non essere d’accordo: "anche in Italia - il Paese di Galilei, Volta e Fermi - deve tornare a soffiare il vento della scienza sia come risultato di scelte individuali degli studenti che come "progetto Paese", per permettere alle imprese italiane di affrontare la competizione tecnologica e affermarsi sui mercati più innovativi e avanzati."

E’ difficile dire quanto la disattenzione dimostrata in Italia nei confronti del patrimonio scientifico sia il risultato di pregiudizi diffusi, o piuttosto di scelte politiche che alimentano un circolo vizioso nei settori della formazione, della ricerca e delle applicazioni tecnologiche. Quello che è sicuro è che il ritardo del sistema-Italia è strutturale, e che per uscire da una condizione di marginalità scientifica, salvando i centri di eccellenza esistenti e creandone di nuovi, sono necessarie scelte di governo molto concrete che comprendano politiche attive di investimenti anche pubblici alla ricerca.

Pur riconoscendo a Confindustria il merito di avere posto con chiarezza il problema della centralità della ricerca, non ci pare ulteriormente eludibile da parte degli imprenditori italiani la questione della "libertà" di ricerca, tanto importante quanto quella delle risorse. Negli USA, di fronte al blocco dei finanziamenti pubblici alla ricerca sulle cellule staminali embrionali da parte dell’amministrazione Bush, gli imprenditori non solo hanno reagito con finanziamenti privati per centinaia di milioni di dollari, ma hanno anche investito il proprio denaro in un cambio radicale di politica: il comitato promotore della Proposition 71, il referendum propositivo che, se approvato dagli elettori, porterebbe lo Stato della California a finanziare con 3 miliardi di dollari in 10 anni la ricerca sulle cellule staminali comprese quelle embrionali, ha ricevuto oltre 15 milioni di dollari in donazioni, provenienti principalmente da imprenditori californiani. Tra loro Bill Gates con 400 mila dollari e Pierre M. Omidyar, il fondatore di eBay, per 2 milioni di dollari.

In Italia, come Lei sa, la ricerca sulle cellule staminali embrionali non è consentita dalla nuova legge 40 sulla fecondazione assistita, né con fondi pubblici né con fondi privati. Un intero settore chiave delle biotecnologie è del tutto vietato ai ricercatori italiani, che possono scegliere tra andare all’estero o occuparsi d’altro. La cura per alcune delle malattie sulle quali sono specializzati i nostri scienziati potrebbe essere ritardata in questo modo di anni o di lustri. Al contrario di quanto accade negli Stati Uniti però, l’iniziativa referendaria per abrogare la legge 40, sulla quale abbiamo raccolto oltre 4 milioni di firme, non ha potuto finora beneficiare – salvo eccezioni rare e contenute – di alcun finanziamento da parte di imprenditori. La campagna è stata realizzata principalmente grazie ai nostri iscritti e ai contributi raccolti ai tavoli per strada. Confindustria, che in passato si era espressa ad esempio sul referendum per il sistema maggioritario, non ha nemmeno preso posizione o invitato i propri associati a sostenere la campagna referendaria.

Certo, non siamo in California: da noi le stesse regole per finanziare la politica scoraggiano i contributi dati alla luce del sole in ragione delle proprie convinzioni e dei propri interessi, incentivando dunque altri tipi di finanziamenti, che rispondono a logiche di potere o di interessi condannati a restare occulti, ad inquinare il sistema politico. In un Paese dove il condizionamento, oltre che dai partiti, viene anche dalla Chiesa cattolica - "il Paese di Galilei", come voi stessi avete ricordato – è senza dubbio una decisione difficile quella di opporsi a politiche che, oltre ad andare contro gli interessi di milioni di malati, tagliano le gambe alla ricerca. Bisogna però avere il coraggio di riconoscere che è in corso uno scontro molto chiaro, e che lo scontro è stato aperto con l’approvazione di una legge che ha completamente ignorato il parere di esperti e addetti ai lavori, in nome di concezioni etico-religiose che sacrificano le speranze dei malati in nome della sacralizzazione di embrioni comunque destinati alla distruzione. Non prendere parte, non scegliere se sostenere o meno un’iniziativa attivata con lo strumento costituzionalmente previsto per abrogare una cattiva legge, significa di fatto schierarsi per lo status quo, accettare passivamente un ulteriore elemento di marginalizzazione della ricerca scientifica italiana.

Per ricordare tutto ciò, abbiamo deciso, come Radicali italiani e come Associazione Luca Coscioni, di essere presenti oggi, martedì 26 ottobre, in occasione degli eventi da voi organizzati per la Giornata della scienza, con una iniziativa di raccolta fondi per la difesa della campagna referendaria. Raccoglieremo anche le firme contro la proposta, sostenuta in queste ore - tra gli altri - dal Governo italiano all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, di messa al bando della cosiddetta "clonazione terapeutica"; una proposta che estenderebbe a livello internazionale le proibizioni di casa nostra. Sono già 34 i Premi Nobel che sostengono la nostra iniziativa.

Ci auguriamo, egregio Presidente, di poter raccogliere anche il sostegno di Confindustria e dei suoi associati.



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