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Marcenaro (Ds): «allarghiamo la coalizione»
Sinistra in stallo sull’anti-Ghigo

• da La Stampa del 6 novembre 2004, pag. 38

Stallo. Assoluto. La Grande Alleanza democratica non riesce a trovare il nome dell’anti-Ghigo. Mentre la trattativa è ferma a Roma in Piemonte partiti si schierano con i loro candidati. Domani la Margherita, nel corso dell’assemblea regionale riproporrà l’appoggio a Gianfranco Morgando. Ad Asti Rifondazione Comunista ed esponenti della società civile si sono ritrovati intorno a Mario Valpreda. Così ieri i ds, nel corso della presentazione della mozione Fassino per il terzo congresso del partito, si sono di nuovo stretti intorno a Pietro Marcenaro. Il segretario della Quercia coglie l’occasione per lanciare una proposta politica: «In vista delle prossime elezioni regionali è necessario verificare la possibilità in Piemonte di allargare la coalizione, anche con accordi parziali, a tutte le forze disponibili a una esperienza di governo regionale davvero nuova».

Marcenaro pensa a raggruppamenti di centro, da quello cattolico (leggi Giovanni Quaglia, ex presidente della provincia di Cuneo) a pezzi di mondo laico (repubblicani e socialisti) insomma «tutte quelle forze di centro che si trovano sempre più a disagio con questa destra». Accordi parziali che possono arrivare «fino al partito radicale col quale, nonostante significative divergenze programmatiche, è possibile individuare importanti punti di collaborazione a partire dalla battaglia referendaria». In questo contesto il segretario dei ds ha rilanciato la proposta di costruzione immediata in Piemonte della Federazione e di presentazione della Lista Uniti nell’Ulivo alle prossime elezioni regionali.

Difficile ipotizzare adesso il successo o meno di questo appello anche se c’è da registrare che nei giorni scorsi i radicali, riuniti a congresso, hanno deciso di correre da soli. Nelle settimane precedenti, poi, un invito al dialogo apparso sull’Unità a firma del capogruppo radicale in Regione, Carmelo Palma, era rimasto senza risposta. Si vedrà anche la reazione degli altri partiti della Gad. Alberto Deambrogio, segretario regionale di Rifondazione Comunista, lamenta «lo scarso impegno della coalizione nel portare avanti un’elaborazione programmatica iniziata con l’individuazione dei tre candidati alla presidenza».

Intanto, nel corso della presentazione della mozione Fassino, Pierluigi Bersani, responsabile economico dei ds, ha attaccato il primo ministro: «Ormai è chiaro che l’annunciata riduzione fiscale del governo ha più a che fare con la credibilità del premier e la sua reputazione piuttosto che con l’economia italiana». Aggiunge: «In questo cocktail micidiale rappresentato dalla finanziaria si vuole poi mettere, come fettina di limone, la riduzione delle tasse che sostanzialmente sposta la correzione verso l’alto, non verso il basso. A perderci saranno le fasce più deboli». Per Bersani «la proposta di Berlusconi è troppo iniqua e inefficace, Noi dobbiamo lavorare per stopparla»



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