Che cosa ne è stato del garante per i diritti dei detenuti? Il 26 febbraio, il consiglio regionale del Lazio eleggeva Angiolo Marroni garante dei diritti dei detenuti. Il Lazio è la prima regione in Italia ad aver istituito questa figura di garanzia, prevista dalla legge regionale numero 31 dell'ottobre 2003 che ha istituito un «ufficio del garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale». E' passato un anno e l'ufficio del garante resta una legge all'avanguardia con un garante nominato solo sulla carta. Molte persone chiamano il partito Radicale e la regione Lazio e chiedono come mettersi in contatto con lui...
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Onorevole Marroni, che cosa non sta funzionando in questa storia del garante della Regione Lazio?
Vi è a tutti gli effetti una situazione di stallo che non è assolutamente plausibile. E' da febbraio che cerco di avere dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria un protocollo di intesa per entrare nelle carceri del Lazio e dare seguito al mio mandato, ma nessuna decisione è stata presa dal ministero. Per ovviare all'impasse di questa decisone ho proposto al Dap di farmi entrare negli istituti di pena i ai sensi dell'articolo 117 20 comma dell'ordinamento penitenziario ma ufficialmente non mi hanno dato alcuna risposta. In via del tutto informale si dice che questo articolo non è stato mai applicato prima d'ora. A me sembrerebbe un buon motivo per cominciare e non lasciare che passi un altro anno con un niente di fatto! Nel frattempo in merito c'è stata un interrogazione alla Camera dell'on. Lucidi e la risposta del ministro non è stata lusinghiera. Secondo il ministero, il garante dovrebbe entrare nei penitenziari con l'articolo 17 che viene rilasciato a discrezione del direttore del carcere. E' chiaro che questo snatura il senso della legge e riporta l'ufficio del garante all'interno dell'amministrazione penitenziaria. Il garante è e deve restare super partes. Anche il consiglio regionale non è rimasto a guardare. Vista la situazione di stallo il consigliere di maggioranza l'on. Troia ha proposto, solo per questa legislatura, di modificare la legge eliminando l'incompatibilità che prevede come in questo ufficio non possano lavorare politici con cariche istituzionali, avvocati, giornalisti. Questa modifica permetterebbe di rendere operativo il garante perché il consigliere regionale ha già accesso a tutte le carceri del Lazio per colloqui e visite ispettive.
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A suo avviso è un problema di resistenza o indifferenza?
 La sensazione che ho avuto è di scarsa cooperazione tra organi governativi. Forse dovrebbero parlarsi di più perché la legge sul garante è stata approvata all'unanimità dalla regione Lazio, governata dalla maggioranza di centrodestra. Da parte mia, per continuare ad entrare in carcere resto in carcere come volontario, anche se è assurdo non poter usare la struttura e i mezzi a disposizione dei detenuti. Se solo fossi a pieno titolo garante.
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