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I giovani cattolici in settimana bianca tra sci e lezioni per battere i Radicali
Cinquanta ragazzi in montagna: in mattinata sulle piste, nel pomeriggio addestrati ai dibattiti sul referendum. Con un incubo: Capezzone

• da Il Giornale del 5 gennaio 2005, pag. 10

di Giuseppe Salvaggiulo

“Avete visto come sono aggressivi i Radicali nei dibattiti? Come si chiama quello... Capezzone, Capezzone. .. Anche noi dobbiamo esserlo. Mai dire: “Noi pensiamo…” Diciamo: "E così!", dimostriamo di essere convinti di quel che diciamo. E se proprio non sapete cosa dire, attaccateli: “Ma voi Radicali cosa avete fatto per la vita? Noi abbiamo fatto nascere i bambini, abbiamo pulito il culetto dei bambini!"”. La settimana bianca organizzata dal Movimento per la vita è intitolata "Figli della fecondazione artificiale”: la mattina a sciare, il pomeriggio in albergo a simulare dibattiti sulla fecondazione assistita. Cinquanta ragazzi tra 20 e 35 anni sono arrivati da tutta Italia sulle nevi di Piani di Luzza, Dolomiti, 1.100 metri di altezza, 230 euro per sei giorni in mezza pensione. «Obiettivo: formare oratori, relatori, persone pronte a stare davanti a una telecamera per trasmettere il nostro messaggio”.

Motivazione dell'iniziativa: "Ci siamo domandati, in questi mesi di raccolte firme, come mai sia possibile che il messaggio di morte passi più facilmente nell'opinione pubblica del messaggio di vita. (…) Il bombardamento massmediatico di questi ultimi mesi ha gettato confusione nella gente e molti hanno firmato o sotto effetto dell'onda emotiva e modaiola o perché ingannati dagli slogan radicali.

(...) Come giovani dobbiamo scendere in pista per primi e non solo sulle piste da sci ma anche sulle piste di ogni nostro paese”. Si parte. Programma: mattinata sulle piste, dalle 16 alle 19 in albergo per una conferenza. Cena. Poi la sezione chiamata «Novantesimo minuto, un paio d'ore di simulazione di dibattito televisivo (modello Porta a porta). Il primo giorno Claudia Navarini, docente di Bioetica all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum illustra “Lo statuto dell'embrione”. Riferimenti filosofici. Si prendono appunti. Reprimende pubbliche per chi arriva in ritardo dalle piste da sci: “Ci sono esseri umani di serie A e di serie B, chi arriva in ritardo appartiene alla seconda categoria”. Dopo cena “Novantesimo minuto”. La docente si finge Gad Lerner e conduce un talk show. Seleziona cinque argomenti e divide i ragazzi in gruppi che si sfidano. Alcuni hanno il compito di sostenere le tesi radicali (tipo “l'embrione non e una persona”), gli altri sono addestrati a rispondere. Applausi per le migliori risposte. Si parla di “principio immanente della vita”, ma la professoressa sconsiglia di usarlo in un dibattito televisivo. Quando Lorenzo, il ragazzo incaricato di fare il Capezzone della situazione, sembra prevalere, la docente interviene a sostegno dei cattolici. Il dibattito si prolunga. Dice un ragazzo: "In questo caso si può citare il principio di prevenzione: anche se non siamo sicuri che ci sia vita, nel dubbio bisogna astenersi”. Un dirigente sussurra: “Questo lo mandiamo a Porta a porta”. Il giorno dopo parla un neonatologo, Carlo Biellini. Sì presenta: "Io sono cattolico, quindi più uomo” . Sostiene che “divorzio e aborto sono delle schifezze” e che "Galileo fu finanziato dalla Chiesa cattolica per inventare il cannocchiale, ma poi fece tante sciocchezze”. Spiega che "la legge non tutela affatto il feto: se si fuma davanti ai bambini, c'è una sanzione più grave del normale, ma se si fuma in gravidanza non c'è sanzione, anche se si fanno danni dieci volte più gravi". Cita esperimenti scientifici tesi a dimostrare "che l'embrione soffre”. Conclude che “i Radicali dicono un sacco di puttanate”.

Dopo cena altro "Novantesimo minuto”. Ragazzi divisi in tre gruppi. Allenamento a replicare “simpaticamente agli insulti radicali, tipo: talebani!, oscurantisti!, medievali!”. Risposte: "Oscurantisti siete voi, perché negate la verità”. "Medievali siete voi, perché negate il diritto alla vita”. L'incubo è sempre il segretario Daniele Capezzone, il cui nome viene icasticamente storpiato in "Capezzone”. Si evoca, un dibattito in cui mise nell'angolo Casini a colpi di "Lei è un talebano”. “Se dice così, bisogna risponde re: "E voi siete schiavisti, perché usate le donne per fare esperimenti". Il giorno dopo arriva il presidente del Movimento, Carlo Casini. Illustra il decalogo per difendere la legge sulla fecondazione”.

Ultimo dell'anno: "Tecniche per "sostenere una conferenza, un dibattito, un’intervista”. Consigli vari di Gianni Mussini, vicepresidente del Movimento per la vita: “Scrivete molte lettere ai giornali, se insistete avranno difficoltà a cestinarle. Noi abbiamo fatto così con Mieli e ha funzionato. Non trascurate i giornali locali: il grande errore della Dc fu non comprare un giornale. Fatevi amici i giornalisti: mandate gli auguri di Natale e Pasqua, corteggiateli più di quanto io abbia corteggiato mia moglie”.

Pare che la moglie sia arrossita.



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