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Fini: la protezione civile gestirà i soldi dei soccorsi

• da Corriere della Sera del 5 gennaio 2005, pag. 9

di Alessandra Arachi

ROMA - Gianfranco Fini non ha esitato ieri: «L’ordinanza del presidente Berlusconi stabilisce chiaramente che i fondi raccolti per aiutare le popolazioni del Sudest asiatico saranno gestiti dalla Protezione civile». E per capire le parole del ministro degli Esteri bisogna rincorrere i retroscena avvelenati di questi ultimi giorni, quelli che parlano di litigi e sgambetti per la gestione dei fondi privati per gli aiuti. Per capire: quelli raccolti dagli sms, grazie ai gestori della telefonia mobile. Sfiorano i 25 milioni di euro, ad oggi. Ma ci sono anche i fondi che il Corriere sta raccogliendo insieme con il Tg5 : 5 milioni di euro, fino ad ora, che il comitato di «Un aiuto subito» deciderà come impiegare su progetti della Protezione civile (la raccolta continuerà fino alla fine del mese). Il ministro degli Esteri non ha esitato ieri: le polemiche sotterranee rischiavano di avvelenare la splendida gara di solidarietà degli italiani. Si era parlato, con malizia, di un braccio di ferro tra il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il commissario straordinario della Croce Rossa Maurizio Scelli, una gara per la gestione degli aiuti. Guido Bertolaso, però, non aveva avuto peli sulla lingua, puntando invece il dito contro un funzionario diplomatico della Farnesina (senza farne il nome) che, a suo dire, avrebbe cercato di scippargli la gestione di quei fondi.
La gestione di quasi 25 milioni di euro (c’è tempo fino alla mezzanotte di domenica 9 gennaio per continuare la raccolta con gli sms). Per capire: nelle casse della Farnesina per gli aiuti alle vittime dello tsunami di euro ce ne sono appena 3 milioni. «Ma sono soltanto quelli per gli aiuti immediati, un milione di questi sono già partiti con due aerei» dice Giuseppe Deodato, alla Farnesina direttore generale per la Cooperazione. E spiega: «Decideremo in un vertice a Bruxelles il 7 gennaio l’entità della cifra che ogni Paese dell’Unione Europea devolverà per questa tragedia. Un vertice che servirà per stabilire i criteri di definizione degli aiuti».
Un vertice ci sarà anche oggi pomeriggio in Italia, a Roma, a Palazzo Chigi. Lo ha convocato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta: una riunione di coordinamento per i soccorsi, ha mandato a dire con una nota. Un’altra riunione, per un nuovo coordinamento. E attorno al tavolo del governo ha chiamato a sedere praticamente tutti i protagonisti tecnico-politici, da Bertolaso a Scelli, da Vattani a Deodato. Si discuterà di come gestire aiuti e progetti. E forse si faranno anche i nomi dei componenti del Comitato di garanti chiamati a supervisionare la gestione degli aiuti.
Saranno nominati direttamente dal premier Berlusconi. Dovrebbero essere Giulio Andreotti, Giuliano Amato e l’ex-ragioniere dello Stato Andrea Monorchio. In ballo anche la candidatura di Emma Bonino, per un posto tanto importante quanto delicato: controllare come verranno spesi i soldi regalati dagli italiani. La vicenda della missione Arcobaleno scotta ancora.
Intanto oggi è pronto per partire il primo team di esperti con un aereo del ministero degli Esteri: ci saranno a bordo quattro funzionari della Farnesina, tre esperti della Croce Rossa e tre dell’Istituto superiore di Sanità. Cominceranno a visitare i luoghi del disastro per fare un punto sui progetti da realizzare.
I progetti degli aiuti che il Corriere con il Tg5 vogliono realizzare con la Protezione civile sono, invece, già in via di definizione. Cominceremo con lo Sri Lanka: a ricostruire ospedali a Tricomalee, Matar, Galle. E subito dopo le scuole e gli impianti per rendere potabile l’acqua, prima di occuparci delle barche dei pescatori distrutte dalla drammatica onda del porto.

 

 



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