"A giudicare dal dibattito politico che si sviluppa sulla questione relativa alla legge elettorale regionale-afferma Gianfranco Leonarduzzi- sembra che un'influente patto trasversale voglia congelare quanto espresso in modo chiaro e netto dai cittadini con il referendum confermativo del 2002. Sarebbe quanto mai vergognoso che i giochi di potere che si sviluppano dietro la legge elettorale, portassero a scippare la volontà popolare. Pare che il tempo della controriforma non sia ancora finito se Illy e le forze di opposizione, si accordano sottobanco per sventare il pericolo della riforma elettorale. Occorre dire che l'attuale maggioranza scorda facilmente il sostegno alla campagna referendaria, un sostegno di comodità che a ridosso delle elezioni consentiva di puntare il dito contro un centro destra ripiegato sul proporzionale e quindi accusarlo di conservatorismo. C'è da sperare ora che l'inganno non si materializzi per opera di coloro che proclamavano la sovranità popolare e le riforme necessarie per la nostra regione. Come dire che l'elezione diretta del presidente ha già fatto il suo corso, almeno nella nostra regione. Ora possiamo tornare indietro. E qui si rivela la grande ipocrisia dell'attuale classe politica regionale che, coperta dal più stretto riserbo-conclude Leonarduzzi- si dichiara contraria alla rigidità del sistema presidenziale e del principio per cui il consiglio regionale venga sciolto automaticamente in conseguenza della cessazione dalla carica di presidente della regione."
Gianfranco Leonarduzzi Membro del Comitato Nazionale Radicali Italiani