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A Udine i musulmani chiedono una scuola islamica, a certe condizioni però.

Udine, 2 agosto 2005

• Gianfranco Leonarduzzi Comitato Nazionale Radicali Italiani

La richiesta di individuare uno spazio per la scuola islamica, deve essere accolta, fermo restando che il portavoce della comunità islamica si impegni a verificare la compatibilità e la trasparenza del contenuto dei libri di testo che verranno utilizzati. Meglio evitare che Udine diventi come Parigi dove i principi nazionali di integrazione e uguaglianza sono quoitidianamente contraddetti. Violenza e vandalismo sono le caratteristiche dei ghetti parigini che, a causa di un facile comunitarismo, si sono trasformati in luoghi di violenza e intolleranza. Recentemente Hazma Piccardo ha tradotto un edizione del corano in cui si sostiene che una cristiana sposata a un musulmano non ha diritto a ereditare. E' lecita propaganda questa? oppure, è tollerabile l'autorità tutoria dell'uomo?, perchè alla nostra civiltà deve essere impedito di aiutare la donna musulmana a sollevarsi dalla subordinazione sessista? Non sarebbe il caso di investire risorse partendo dalla constatazione che la subordinazione della donna musulmana all'autorità tutoria dell'uomo è la grande emergenza democratica che l'Europa oggi deve affrontare? naturalmente dopo il terrorismo. Non è urgente impiantare in queste scuole o madrasse dei consultori che seguano questo cammino? La proposta di una interlocuzione del comune di Udine con la comunità islamica va nella giusta direzione ma occorre corredarla della legittima curiosità di penetrare nei valori delle altre religioni portando in superfice e in modo trasparente ciò che loro insegnano, in rapporto con la democrazia.



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