Si rassegnino i sostenitori del mercato, della competizione, della liberalizzazione dei servizi europei poichè la maggioranza degli europarlamentari teme l'apertura di questo mercato, come l'euroghost descritto dal segretario Capezzone. La direttiva sui servizi portuali bocciata dal parlamento europeo, aveva il compito di condurre il comparto verso il pluralismo dei servizi che ormai deve essere garantito in tutti i paesi comunitari. Sono spuntate invece le ragioni dei controriformisti che sostengono le mai decadute logiche spartitorie. Ragioni, che stridono con il progetto di un'Unione Europea che si prefigge di rendere più competitivo un settore importante come quello dei traffici commerciali. Naturalmente gli italiani sono in testa in questa curiosa battaglia contro i fantasmi, tant'è vero che le giustificazioni espresse sono deboluccie, si fa ricorso alla dimensione dei porti, troppo piccoli per permettere la presenza di più operatori. Tutte balle, valga per costoro l'esempio del porto di Monfalcone che, guidato da un ente camerale efficente, ha consentito la liberalizzazione dell'accesso ai servizi portuali portanto l'incremento del traffico delle merci al 25%. Questo secondo no non è un buon viatico in vista del pronunciamento che tra un mese l'Europarlamento dovrà dare sulla direttiva Bolkestein.
Gianfranco Leonarduzzi Membro del Comitato Nazionale Radicali Italiani