«Quando l’Unione gli ha negato le civiche ha rifiutato il mio aiuto»
IL CENTRO-SINISTRA VERSO LE ELEZIONI
Il leader radicale in Friuli Vg per sostenere la campagna elettorale «La Rosa nel pugno può accogliere gli scontenti di entrambi i poli»
PANNELLA: SONO UN PO' DELUSO DA ILLY
UDINE. Il leader dei radicali Marco Pannella è stato ieri in Fvg. E’ stato in visita anche al nostro giornale dove lo abbiamo intervistato.
Credo sia inevitabile partire dalle dichiarazioni del Cardinale Ruini su pacs, famiglia ed elezioni.
Il ping-pong con Ruini comincia a essere stucchevole. Ci troviamo a doverci confrontare come si faceva prima del 1870. C’è un nucleo papista che oggi è di un potere e di un prepotere che riguarda non solo lo Stato ma anche la Chiesa. Ritengo però ormai matura ovunque nel mondo l’esplosione di una riforma con la R maiuscola, sia civile che religiosa.
Una riforma di che tipo?
La riforma secondo la religione della libertà crociana, secondo le grandi tradizioni e i grandi ideali laici che costituiscono ormai nel mondo un connotato della religiosità contro gli apparati che dominano le confessioni religiose quando diventano soprattutto istituzione e potere. Oggi è tornata la controriforma al potere e la simonia da unicamente vaticana è divenuta una caratteristica anche della politica dello Stato e dei partiti.
Al di lĂ delle affermazioni del cardinal Ruini resta il fatto che anche nell’Unione ci sono divisioni abbastanza nette su questi argomenti. Se si parla di famiglia, la Margherita non può fare a meno, ad esempio, dei retaggi cattolici.
Magari fossero retaggi. Scattano invece il prepotere del potere antiliberale, antidemocratico e antilaico. D’altra parte noi siamo, come socialisti, come radicali, come liberali, in prima linea nelle battaglie di libertĂ , di giustizia e di diritto.
Argomenti comunque caldi, che rischiano di diventare il ventre molle dell’Unione.
Oggi lo scontro tra rivoluzione e riforma liberale socialista laica si è trasferito da una societĂ e da uno Stato non di diritto, non democratico come quello italiano, all’interno dell’Unione. L’Unione oggi è il contenitore di questo scontro e connota una societĂ contemporanea consapevole dei problemi di questo mondo e delle sue urgenze, mentre non si può dire questo del centro destra. L’Unione così com’è va profondamente riformata secondo tradizioni, speranze e modernitĂ laica, socialista e liberale con i nomi di Loris Fortuna, di Toni Blair, di Zapatero con il simbolo radicale. C’è ancora bisogno dello spirito di Loris cui abbiamo dedicato la Rosa nel Pugno.
In Friuli Vg la coalizione di centro sinistra è guidata da Illy. Che come lei è perlomeno diffidente con i partiti. Ci sono analogie tra voi due?
Io che idealmente mi sento valdese avevo grandi speranze su Illy. Avendo avuto poi un ruolo, che oggi si dimentica, ai tempi di Osimo e ai tempi del Melone, quando ho visto che veniva fuori Illy mi sono detto “ecco, ci siamo liberati come Melone dall’occupazione un po’ municipalista, un po’ qualunquista, un po’ di scarso respiro, per avere finalmente la ricaduta di quelle idealitĂ autonomistiche, intransigenti, innovatrici, di mercato“.
Poi, invece?
Ancora un mese fa abbiamo tentato di avere dei contatti con lui, ma non ci siamo riusciti neppure al telefono. Io sarei stato prontissimo ad aiutarlo quando la nostra Unione gli stava vietando le civiche.
Lo avreste accolto nella Rosa nel Pugno?
No, per caritĂ , magari gli chiedevamo noi di accoglierci, che ne so? discutere come Rosa nel Pugno. Comunque mi pare che non sia stato molto disponibile.
Deluso?
«Avevo molte speranze su Illy e credo di conoscere e condividere la storia valdese. Vi ho trovato però un po’ di tristetzza e diffidenza luterane, invece del brio e dell’intelligenza calvinista. Sono un tantino deluso dalla sua esperienza politica».
Qualcuno, in prospettiva, vede Illy anche come possibile premier.
Non lo so, prima di dire qualche cosa in merito dovrei conoscerlo.
Ultima domanda, vi sentite gli oppositori dentro l’Unione?
La Rosa nel Pugno è la forza politica che piĂą di ogni altra, forse la sola, può conservare all’Unione, e trasferire dal centro-destra al centro-sinistra, voti e consensi di quanti, per vari motivi, sono delusi dai due schieramenti.