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Santarossa: appello pro Decreto Bersani

19 luglio 2006

• di STEFANO SANTAROSSA ingegnere - libero professionista Presidente di RADICALI FRIULANI

Anche il CUP provinciale tramite l'architetto Alberto Gri ha deciso di sferrare il suo attacco contro il decreto Bersani contro le liberalizzazioni del mondo delle libere professioni. Voglio manifestare il mio dissenso alla lettera indirizzata al ministro Mastella per richiamare il governo ad adottare il solito metodo della concertazione per depotenziare la spinta riformatrice delle misure proposte da Bersani. Vorrei anche chiarire che non vi è stato all'interno delle organizzazioni degli ordini nessun dibattito tra gli iscritti sulle misure introdotte dal decreto e pertanto che quella di Gri è una posizione del tutto personale e non in rappresentanza di 6000 iscritti! L'attacco sferrato contro il Decreto Bersani è invece l'ulteriore testimonianza di come le corporazioni di oggi siano barricate nella torre dei loro privilegi, contro l'interesse generale dei cittadini.

 

Vorrei ricordare al rappresentante del CUP che il rapporto della Commissione europea in tema di concorrenzialità delle libere professioni (6 settembre 2005) ha collocato l'Italia agli ultimi posti, e che già l'estate scorsa la Commissione europea ha fatto i primi passi per avviare una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese proprio per l'inderogabilità dei minimi e massimi tariffari dei professionisti iscritti agli ordini professionali. L'adeguamento della normativa previsto dal Decreto, rispetto all'Unione europea non è che un atto dovuto.

 

Piaccia o non piaccia ai difensori dei retaggi dei fasci e corporazioni del Fascismo, ritengo che nei prossimi mesi verranno finalmente riformati gli ordini professionali. Per ora gli ordini professionali rimangono, ma decade la tariffa obbligata e stabilita per legge e decade il fatto che un professionista non possa fare pubblicità ai servizi che offre mettendosi in concorrenza con altri.

 

L'auspicio è che al governo arrivi invece il sostegno delle migliaia di praticanti costretti a lavorare a costo zero negli studi dei professionisti iscritti agli ordini professionali ma anche della grande maggioranza dei cittadini che avrebbero la possibilità di scelta tra professionisti realmente in competizione sul mercato, dove a prevalere siano le capacità professionali e le capacità imprenditoriali di chi, finalmente libero dai lacci e lacciuoli posti dalle corporazioni, possa far crescere studi e società di professionisti competitivi con gli standard presenti in Europa.

 

Invito da subito inoltre i colleghi, iscritti obbligatoriamente a ordini e collegi, a manifestare il proprio appoggio alle riforme liberali aderendo all'appello sul sito www.radicali.it promosso da Daniele Capezzone, deputato della Rosa nel Pugno, "L'ITALIA CE LA PUO' FARE" - MANIFESTO-APPELLO PER UNO "STATUTO DEGLI OUTSIDER" E PER UNA NUOVA ALLEANZA SOCIALE. Si tratta di un nuovo pacchetto che sarà tramutato in iniziative parlamentari per nuove riforme strutturali, concorrenza e liberalizzazioni.



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