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Daniele Capezzone – Vorrei vivere in un Paese senza sesso

• da Corriere della Sera Magazine del 5 agosto 2004, pag. 50/54

di Claudio Sabelli Fioretti

"Di gente che racconta la sua vita sentimentale e sessuale ne trovi a ogni angolo di strada". A cominciare da Cecchi Paone e Pecoraro Scanio. Parola del segretario bastian contrario di quei Radicali italiani che a volte stanno con la sinistra e a volte con la destra. Lui ne ha un po’ pe tutti, eccetto che per Pannella e Berlusconi (in parte).

Marco Pannella proietta luce". Lo ha detto Daniele Capezzone, 31 anni, segretario dei Radicali italiani. Momento di delirio da carisma? Visione da pastorella di Lourdes? O solo tentativo di spiegare l'incredibile rapporto tra il Grande Vecchio e le migliaia di giovani che da cinquant'anni vanno ad abbeverarsi alla sua passione e alla sua cultura politica?

Capezzone, che cosa è questa storia di Pannella che vi dà la luce?

"A Sabbé, nun ce provà. L'ha scritto Perna sul Giornale . Ma io avevo detto un'altra cosa".

Che cosa avevi detto?

"Avevo detto che Pannella è descritto come uno che fa ombra sugli altri e invece è uno che fa luce agli altri".

Un po' diverso, ma mica tanto.

"È stucchevole questa storia di Saturno che divora i suoi figli. C'è un mucchio di gente, come me, che senza Pannella sarebbe rimasta nell'anonimato. È il caso che qualcuno cominci a dirgli grazie".

Tipo?

"Tipo Rutelli. Questo luogo è pieno di porte girevoli. Consente di fare delle belle battaglie civili e anche delle ricche carriere".

Ricche carriere di chi?

"C'è solo l'imbarazzo della scelta".

Togliamoci l'imbarazzo.

"Te serve un americanista per la destra? Massimo Teodori. Te serve un candidato premier per il centro-sinistra? Francesco Rutelli. Un capogruppo forzaitaliota con la frusta in mano? Elio Vito. Te serve un conduttore televisivo? Marco Taradash".

Dicono che chi si avvicina a Pannella ha la vita distrutta, niente amore, famiglia, studi. Tu per esempio?

"Figlio modello, studente modello, due terzi degli esami con la media del trenta, ma non ero contento. Il primo gennaio '98 andai a una manifestazione radicale, mi avvicinai pateticamente a Pannella e gli dissi: "Onorevole vorrei conoscerla". Tre anni e mezzo dopo sono divenuto segretario dei Radicali italiani".

Quanti esami hai dato dopo che hai conosciuto Pannella?

"Nessuno".

Vedi? È la prova!

"La prova de che?".

Che mangia la vostra vita culturale.

"Ma quale vita culturale? Nun ce provà Sabbé".

E anche la vita sentimentale.

"Di gente che racconta la sua vita sentimentale e sessuale ne trovi ad ogni angolo di strada, quindi mi sottraggo".

A chi stai pensando?

"A Cecchi Paone".

Cecchi Paone è radicale?

"È venuto a un nostro congresso a dire cose anticlericali durissime. Appartiene ad una cultura diversa dalla mia, quella di chi ha desideri di outing a sette giorni dal voto. E poi dice al Corriere della Sera che è sempre stato radicale e che ci ha aiutati a fare l'otto e mezzo per cento dei voti. Lui e il suo Patroclo".

Quando vogliono colpirvi dicono che siete tutti un po' gay.

"In piena guerra del Kossovo, a Pannella che lo accusava di rapporti ambigui con la Serbia, Bossi disse: "Meglio Milosevic che Culosevic"".

È la sua maniera fine di fare politica.

"Io desidererei vivere in un Paese desessualizzato. Da noi ci sono splendidi omosessuali dichiarati che però non dichiarano un cazzo, si fanno gli affari loro e non sventolano nessuna bandierina a pochi giorni dalle elezioni. Dopodiché c'è la fantastica gaffe di Pecoraro che qualche giorno dopo la sua dichiarazione di bisessualità si mise a fianco di un bovino e disse: "Sono orgoglioso che queste mucche italiane siano sane!". Peccato che fosse un toro".

Tu di destra, Pannella di sinistra. È questo che vi divide?

"Ci divide Furio Colombo".

Perché?

"È impegnato da tempo a spiegare che io sto piegando la storia radicale a destra. Per lui c'è Emma Bonino buona, brava, democratica. C'è Marco che continua una sua interessante opera di dialogo. Poi c'è Capezzone brutto, cattivo, fascista".

Ho fatto una ricerca sull'Ansa. Sei un grande dichiaratore.

"Nun ce provà, Sabbé… Nun è vero".

Capezzò, due dichiarazioni al giorno. La prima fu un attacco a Violante.

"E mica mi dispiace. Gran parte dei guai italiani in termini di uso della giustizia derivano dalla sua commissione antimafia".

La seconda fu un attacco a Scognamiglio.

"Fu quando pronunziò il suo discorso da presidente del Senato con le mani in tasca".

Subito dopo hai definito criminali Celli, Zaccaria e Vespa.

"Criminali non loro, ma alcuni loro comportamenti. Quando vedo Zaccaria che fa i girotondi fuori della Rai penso a quando faceva i girotondi dentro la Rai e mi girano un po’ le palle".

E di Biagi e Santoro che mi dici?

"Non mi scandalizzo del fatto che Biagi e Santoro siano stati fatti fuori. Hanno fatto molto male all'informazione in questo Paese. Il guaio è che è rimasto Bruno Vespa. Vespa è sempre pronto per ogni evenienza. Ho notato che nel suo ultimo libro ostenta anche un filo di familiarità amicale con Prodi. Perché la Commissione di vigilanza e l’Authority consentono che l'agenda politica del Paese sia decisa da Vespa? Non c'è più un serio dibattito sulle pensioni, sulla riforma della giustizia, sulla fecondazione. C'è solo Vespa che mette tre seggiole di qua, tre seggiole di là e fa litigare la gente".

Porta a Porta è più importante del Parlamento.

"La cosa più incredibile di questa legislatura è avvenuta quindici giorni dopo l'apertura delle Camere. I neoeletti presidenti, Casini e Pera, si sono subito presentati a Porta a Porta per l'insediamento".

Hai attaccato Fausto Bertinotti.

"Bertinotti è il campione dell'Italia perbene, chi non lo vorrebbe per papà, per zio, per marito? È perfetto, bravo, buono. Piano piano non è più comunista, è non violento, è gandhiano".

Hai definito Zanotelli, Ciotti, Cofferati e Terzani "amici dei terroristi".

"Non proprio. Ho preso atto che non si è vista una sola manifestazione anti Bin Laden o anti Saddam, ma solo anti Bush e anti Sharon".

Hai definito Gasparri forcaiolo.

"Ho grande simpatia per lui".

Figuriamoci se ti fosse antipatico.

"Gasparri ricorda al Polo l'importanza del coefficiente laico e liberale che è andato completamente perso. Come Bondi. Vedo su Bondi molta ironia e molti sarcasmi grevi e mal riposti. Bondi è una persona perbene".

Hai definito Floris "peggio di Santoro".

" Ballarò è una trasmissione di militanza politica. Ho avuto il piacere di una sola telefonata da Floris, il giorno successivo ad una mia denuncia nei suoi confronti. Mi chiamò per dire: ma non si può fare qualcosa per questa denuncia?".

Socci ti piace?

"Io sono amico di Socci ma ricordi come andò la puntata in cui scappò la Melandri?".

Quella del perché perché perché perché perché?

"Io litigai con Socci. E gli risposi: talebano, talebano, talebano, talebano".

Entrambi un po' ripetitivi. A Pera hai detto una volta: vergogna!

"C'è un Pera Uno e un Pera Due. Il Pera Uno era membro dei nostri comitati referendari. Sarei lieto che il Pera Due riascoltasse i discorsi del Pera Uno".

Te la sei presa anche con Fini.

"Per la sua legge sulla droga, che fortunatamente vedo rimessa nel cassetto. Sia detto con molta serenità: se un cane antidroga si presenta a Montecitorio gli va in tilt il naso".

Perché ce l'avevi con Maurizio Belpietro?
"È una persona coraggiosa. Ma il suo giornale è noioso. Peggio dell' Unità ".

I peggiori a sinistra?

"Insieme a Bertinotti, Pecoraro e Marco Rizzo. Sono funzionali al progetto politico del centro-destra. Loro lo sanno, ne sono consapevoli e ci speculano sopra. Sono dei parassiti. E infatti sulle reti berlusconiane trovi più loro che Bondi".

Altri che non ti piacciono?

"Oltre al pecorarismo parassita e al rutellismo parolaio detesto il veltronismo, versione cattiva e cinica del buonismo. L'Africa? Ma va a quel paese! Il governo di cui Veltroni è stato vicepresidente del Consiglio è quello che ha abbassato di più i contributi del nostro Pil ai Paesi in via di sviluppo".

Che fine hanno fatto i vecchi radicali?

"Spadaccia fa altro nella vita, Negri produce Barolo, Cicciomessere è ancora con noi, in assoluto dissenso con tutto quello che facciamo, Mellini fa l'avvocato e ogni tanto si produce in un attacco selvaggio a Pannella. Teodori ci delizia - diciamo… - con i suoi saggi. Corleone ci spiega come si fa l'antiproibizionismo di sinistra anche se nei cinque anni in cui è stato sottosegretario con delega alle carceri non ha mai fatto un provvedimento in materia di droga o di sovraffollamento delle prigioni".

Una volta eravate nel grande filone delle lotte per i diritti civili, divorzio, aborto. Adesso fate lo sciopero della sete sul ritardo nella sostituzione di un giudice della Corte Costituzionale.

"A parte il fatto che adesso in sciopero della fame sul tema della fecondazione assistita, ti chiedo: E il finanziamento pubblico ai partiti? E l'abolizione del proporzionale? E la giustizia giusta? Cose poco popolari?".

Meno del divorzio.

"Oggi un problema simile al divorzio non esiste. Le cose sono più complesse. Ma già che ci sei, firma per il referendum sulla fecondazione assistita".

Dicono che avete inflazionato i referendum.

"Trovo penosa la difesa del referendum da parte di chi lo odia".

Sei antipatico e saccente?

"Ti sembro antipatico e saccente?".

Forse sono le tue apparizioni in tv.
"Un radicale che ha un minuto di tempo in televisione deve dire qualcosa che colpisca. Farebbe un po' ridere mettersi a fare la spiega da professorino".

Vai più tu in tv che Pannella.

"È vero, ed è vergognoso. Ci sono molte trasmissioni in cui Pannella non può andare. Ballarò, Porta a porta, Excalibur. Vespa ebbe anche la bontà di dirlo. Appena superato il concorso in Rai una delle prime regole che gli fu spiegata era: Pannella in diretta no".

Forse perché è logorroico.

"Ci sono vari Pannella. C'è il Pannella fluviale e il Pannella sintetico".

Mi è sfuggito quello sintetico.

"Le apparizioni di Pannella hanno sempre indici di ascolto incredibili".

I radicali a volte stanno con la sinistra a volte con la destra. Voltagabbana?

"Io credo alla categoria del contratto politico. Mastella è entrato e uscito dallo schieramento rutelliano. Mi sarebbe piaciuto vedere un testo scritto in cui si capiva perché entrava e perché usciva".

E gli adulatori? Parlami della festa di Forza Italia.

"Patetica. Ma il centro-sinistra è più pericoloso di Berlusconi, perché certe rozzezze non le fa, ne fa altre. Come Primo Piano che si collega per la vittoria di Cofferati con una piazza Maggiore silente e parte il festeggiamento... E c'è Umberto Eco e c'è Andrea Mingardi, tutta la Bologna perbene sale sul carro. Non ha il sapore del coro di Forza Italia, ma è un arruolarsi altrettanto netto. Ricordo l'ultimo testo di Pasolini, una specie di anatema impressionante sugli intellettuali progressisti che sono i primi ad avere in mano l'invisibile tessera dell'adesione all'invisibile nuovo conformismo del momento. Io ti so già dire che cosa scriveranno domani Barbara Spinelli e Eugenio Scalfari: Bush è cattivo, Blair sbaglia e Berlusconi è un criminale".

È la loro opinione.

"No, è l'Italia perbene che sta sempre dalla parte "giusta". Si farà prima o poi una rassegna stampa sugli ultimi quattro mesi di Montezemolo? Io al conflitto d'interessi ci credo. Lui è presidente della Fiat, presidente della Ferrari, presidente della Fieg, presidente della fiera di Bologna, presidente della Confindustria, controlla il Sole 24 Ore, La Stampa e un po' Il Corriere della Sera".

Berlusconi aveva assicurato che avrebbe risolto il conflitto di interessi in cento giorni.

"Sono passati 10 anni dal 1994, e solo il mese scorso Berlusconi ha varato una leggina truffa. Malissimo lui, quindi, è altrettanto male il centro-sinistra che, quando era al governo, ha avuto 5 anni per risolvere la questione e non l’ha fatto.

"Facciamo il gioco della torre. Chi butti fra Mimun e Mentana?

"Sono amici ma i loro Tg non mi piacciono".

Non ti danno spazio.

"No, non per quello. Mentana è scientificamente all'opera per eliminare la politica dal dibattito. Per il Tg5 esistono solo l'estate del grande caldo e l'inverno del grande freddo".

E Mimun?

"È risultato difficile capire che il Polo aveva perso le elezioni, guardando il Tg1".

Giorgino o Marzullo?

"Di Giorgino ho un aneddoto fantastico. Pare che sia andato a fare una conferenza a delle studentesse. I cellulari suonavano in continuazione. Al limite della pazienza Giorgino avrebbe urlato alle fanciulle: "Basta! Usate il vibratore"".

Pera o Casini?

"Salvo Casini. Tra un liberale e un democristiano è più facile che una cosa liberale la faccia un democristiano".

Bondi, Schifani o Baget Bozzo?

"Butto Baget Bozzo. È il cappellano militare della caserma della libertà".

Mastella o Pomicino?

"Vorrei fossero pezzi d'antiquariato ma ho l'impressione che siano l'annuncio di un futuro che incombe su di noi".





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