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Procreazione, conto alla rovescia per le 500mila firme del referendum
I radicali a luglio ne hanno raccolte centomila. Il centrosinistra punta sulle feste di partito di settembre

• da La Repubblica del 8 agosto 2004, pag. 21

di Andrea Silla

ROMA - Il conto alla rovescia è cominciato. Entro il 30 settembre dovranno essere raccolte le 500mila firme necessarie per il referendum abrogativo, totale o parziale, della legge sulla procreazione assistita. I comitati promotori sono fiduciosi: "Il tetto del mezzo milione verrà raggiunto già al primi di settembre". Ma quanti sono i quesiti depositati in Cassazione?

Il primo è quello proposto dai Radicali Italiani: il testo prevede l'abrogazione totale della legge del febbraio 2004 in materia di procreazione assistita. Il quesito ha potuto contare su una attività di propaganda molto intensa: il partito di Daniele Capezzone ha raccolto, nel solo mese di luglio, quasi centomila firme. E conta di raccoglierne molte di più dopo il 15 di agosto, quando si terranno molte iniziative per promuovere il referendum.

La situazione degli altri quattro quesiti è un po' più complessa: sono stati indetti da partiti del centrosinistra e da associazioni della società civile, ma i risultati finora raggiunti non sono paragonabili a quello dei Radicali. "Finora - ha spiegato Cinzia Caporale, coordinatrice della comunicazione dei comitati promotori - ci siamo concentrati sul lancio pubblicitario. Abbiamo reperito i fondi, attivato telefoni, realizzato volantini e altre forme di propaganda. Adesso entriamo nel vivo. Siamo ottimisti: ovunque abbiamo trovato gente molto motivata".

Questi quattro quesiti faranno affidamento sui banchetti presenti alle Feste dell'Unità e sugli altri raduni in programma dalla fine di agosto. Allo stato attuale delle cose, i dati non sono certo esaltanti. Il segretario dei socialisti romani ha dichiarato che nei dieci giorni tra il 24 luglio e il 4 agosto a Roma lo Sdi ha raccolto duemila firme. "Ma arriveremo a centomila entro la fine di settembre".

Uno dei problemi maggiori riguarda il numero di quesiti referendari. Era necessario presentarne cinque? Non rischiano di creare confusione? Gli organizzatori sono sicuri di no. Dieci giorni fa sono stati infatti realizzati i "moduli collettivi": i cittadini che volessero firmare lo potranno fare una volta sola, e la firma basterà per tutti e cinque i referendum. I partiti e le associazioni coinvolte giurano che le diverse posizioni emergeranno solo dopo che la Cassazione si sarà espressa sulla validità delle firme. "Fino ad allora - affermano - lo sforzo sarà congiunto". In particolare, l'accordo tra i promotori è sia organizzativo che politico. L'aspetto organizzativo prevede la raccolta di firme su tutti e cinque i quesiti, quello politico riguarda il giudizio negativo di tutti i comitati alla legge sulla procreazione assistita.


COMMENTI


Bernardini, Capezzone, Cappato: richiesta di rettifica a "La Repubblica"

Roma, 8 agosto 2004

Alla cortese ed urgente attenzione della direzione del quotidiano "La Repubblica"

Richiesta di rettifica ai sensi di legge

Gentile Direttore,

nell’articolo comparso oggi sul Suo giornale, a pagina 21, a firma di Andrea Silla, si attribuisce alla dottoressa Cinzia Caporale la qualifica di "coordinatrice della comunicazione dei comitati promotori" dei referendum in materia di procreazione assistita.

Ad evitare equivoci, di cui Cinzia sarebbe giustamente la prima a potersi dolere, teniamo a precisare che il Comitato radicale (quello animato da Radicali italiani e dall’Associazione Luca Coscioni, impegnato da mesi a raccogliere firme sul quesito totalmente abrogativo della legge illiberale sulla fecondazione assistita) non ha conferito ad altri alcun mandato a gestire rapporti con la stampa.

Semmai, esiste un altro Comitato (del quale l’Associazione Coscioni e Radicali italiani pure fanno parte, diversamente da altre personalità che aderiscono a titolo puramente personale), che, oltre ad avere ridepositato in Cassazione tre quesiti di "ritaglio parziale" della legge, si è anche positivamente impegnato a raccogliere le firme pure su altri due referendum, incluso il quesito radicale totalmente abrogativo. Questo Comitato, che si affianca al già esistente Comitato radicale e ad un terzo animato da donne di centrosinistra e della Cgil, è per ora retto da sei persone (da me, Rita Bernardini; da Cinzia Caporale; da Antonio Del Pennino; da Stefano Inglese; da Morena Piccinini; da Barbara Pollastrini; più il tesoriere Lanfranco Turci). In questo contesto, per ora Cinzia si è fatta carico, come e con altri, di svolgere una serie di attività e funzioni, senza che però siano stati attribuiti incarichi formali. E comunque -lo ripetiamo- per conto di questo Comitato (uno dei tre esistenti), e senza che Radicali italiani o l’Associazione Coscioni abbiano affidato a qualcuno l’incarico di essere propri portavoce.

Cogliamo l’occasione per precisare che questo Comitato è fortemente in ritardo rispetto alla raccolta delle firme, che dovrebbe da subito vederlo impegnato ad ottenere una media di oltre 15mila firme al giorno. Mentre siamo molto, molto lontani da questo obiettivo.

Vogliamo infine ricordare che il cittadino che voglia sottoscrivere più di un referendum deve apporre più di una firma (una per ciascun referendum), e non una soltanto, come erroneamente si legge più avanti nell’articolo.

Cordiali saluti,

Rita Bernardini - (Tesoriera Radicali italiani)

Daniele Capezzone - (Segretario Radicali italiani)

Marco Cappato - (segretario Ass.Luca Coscioni)


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